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Conferimento della frazione umida nell'impianto di compostaggio di Grammichele: precisazione dell'Assessore Migliorisi

Documento dello 03/03/2010

UFFICIO STAMPA

COMUNICATO N. 126

CONFERIMENTO DELLA FRAZIONE UMIDA NELL'IMPIANTO
DI COMPOSTAGGIO DI GRAMMICHELE

Precisazione dell'Assessore all'ecologia ed ambiente, Giancarlo Migliorsi



L'Assessore all'ecologia ed ambiente, Giancarlo Migliorisi in riferimento alle dichiarazioni del consigliere comunale Salvatore Martorana e del consigliere provinciale Gianni Iacono, riportate dalla stampa riguardanti la questione del conferimento della frazione umida presso l'impianto di compostaggio di Grammichele intende precisare quanto segue:
“Considerato che il contratto con Kalat Ambiente era scaduto il 31/12/2009, il Settore ecologia ed ambiente non essendo stato autorizzato dall’ATO Ragusa Ambiente, titolare della gestione, a conferire tali rifiuti presso l’impianto di compostaggio di Ragusa, è stato costretto, per non interrompere il servizio di raccolta porta a porta dell’umido e la raccolta degli sfalci e delle potature attuata nel territorio comunale, a stipulare in data 7 gennaio scorso con Kalat Ambiente un nuovo contratto.
E' altresì opportuno precisare che, malgrado il contratto sia annuale, il quantitativo massimo da conferire è pari a un terzo di quello dell’anno 2009 in quanto si prevedeva che l’impianto di compostaggio di Ragusa sarebbe entrato in servizio nel corso dei primi mesi dell’anno.
Soltanto il 05/02/2010 con nota prot. n.°11458, l’ATO ha autorizzato il conferimento dei rifiuti biodegradabili presso l’impianto di compostaggio di Cava dei Modicani e con successiva nota fax dell’08/02/2010 tale autorizzazione è stata limitata, per soli 20 gg., agli sfalci e potature e che ad oggi; successivamente l’ATO ha sospeso anche tale possibilità di conferimento.
Se non si fosse provveduto quindi a stipulare il contratto per il conferimento dei rifiuti biodegradabili presso l’impianto di Grammichele, gli stessi si sarebbero dovuto scaricare in modo differenziato in discarica (con quasi uguale onere finanziario) vanificando così l’impegno della cittadinanza interessata alla raccolta porta a porta”.


Ragusa 3/3/10

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