Ragusa Sottosopra
n.1 del 06/02/2009
A Ragusa l'VIII Assemblea Congressuale Regionale
Una giornata ingrata (pioggia battente) per l' VIII Assemblea Congressuale Regionale dell'Anci Sicilia che la città di Ragusa ha ospitato il 28 novembre scorso nello splendido scenario del Castello di Donnafugata; un peccato per l'organizzazione che aveva preparato un’accoglienza in grande stile, anche da un punto di vista scenografico.
Malgrado il clima “umido” i lavori dell'assemblea si sono svolti proficuamente così come da programma. Molti i temi messi sul tappeto, alcuni dei quali sottolineati nel suo intervento di apertura dal sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale. In prima battuta il tema dei tagli: “Siamo noi sindaci che in situazioni critiche ci troviamo a fronteggiare in prima linea le difficoltà perché siamo l'interfaccia diretta con i cittadini - è immediato il sindaco Dipasquale - siamo stanchi di sentire la solita litania sul taglio degli sprechi.
Non abbiamo più niente da tagliare. É facile per i governi, nazionale e regionale, tagliare trasferimenti senza assumersi direttamente la responsabilità del conseguente taglio dei servizi”.
La tematica dei tagli conduce subito a quella della sinergia e della partecipazione, del “fare squadra in tempi difficili” come rimarcato dal sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, del “contare di più” nelle scelte che vengono fatte a livello regionale e nazionale. É stato un grido comune lanciato dai relatori Salvatore Messana (vice presidente vicario Anci Sicilia) e Fabio Bongiovanni (vice presidente Anci Sicilia) quello di ricercare un coinvolgimento degli enti locali nelle scelte che vengono fatte a livello regionale e nazionale. Si è rilevata più volte l'incongruità che scaturisce tra il mettere in moto fondamentali meccanismi di riforma, attraverso disegni di legge, che il governo regionale sta affrontando (sulla sanità, sul contenimento della spesa pubblica, sulle modifiche alla normativa per le elezioni comunali e provinciali) e l'estromettere i soggetti direttamente coinvolti in tali processi dal necessario confronto e dialogo collegiale.
In tema l'on. Calogero Pumilia (presidente Anci di Agrigento) ha riportato un esempio positivo di incontro-confronto tra Anci e governo regionale sulla problematica spinosa dei rifiuti per cui il disegno di legge che andrà all'esame dell'assemblea regionale racchiude sostanzialmente contenuti condivisi.
“Pensare ad un nuovo modello organizzativo è uno dei nostri obiettivi - ha dichiarato l'assessore regionale per le autonomie locali, Francesco Scoma - siamo convinti che alcune funzioni debbano essere delegate, del resto il nostro statuto esalta le politiche delle autonomie locali. La Regione da soggetto “gestionale” do-vrebbe diventare soggetto “regolatore”.
Tra gli invitati sono intervenuti il presidente della Provincia regionale, Franco Antoci, il presidente della commissione regionale Affari Istituzionali, Riccardo Minardo, ed il componente della commissione regionale Bilancio e Programmazione, Innocenzo Leontini, che hanno convenuto sulla necessità di perseguire sempre la strada dell'interlocuzione senza la quale si rischia di raccogliere solo risultati sbagliati. Il presidente dell'Anci Sicilia, Diego Cammarata, che ha concluso i lavori dell'assemblea, si è soffermato sulla rilevanza delle politiche territoriali, specie nelle città dove gli amministratori si giocano tutto in termini di solidarietà, economia e socialità; così come ha sottolineato l’ingiustizia che si verifica nel non diversificare i comuni che si sono attenuti ai parametri di stabilità rispetto a quelli che non lo hanno fatto. L'ordine del giorno approvato dall' assemblea congressuale, che ha riassunto i contenuti approfonditi nel cor-so del dibattito, ruota su otto punti prioritari. In sintesi: modificare la manovra finanziaria in itinere nazionale e regionale per consentire agli enti locali una programmazione credibile ed adeguata con la definizione dei bilanci di previsione del triennio 2009-2011; sistemare strutturalmente le relazioni finanziarie tra Stato, Regioni e Comuni all'interno del federalismo fiscale; attuare operativamente il documento unitario di programmazione 2007-2013 (DUP) in cui si dovrebbe concretizzare un sistema di governance regionale, sulla base degli orientamenti contenuti nel Quadro Strategico Nazionale in modo da individuare le modalità di coordinamento tra i diversi livelli (europei, nazionali, regionali) in raccordo con le autonomie locali; attivare i programmi operativi (FERS e FSTR) e del PRS (FEARS) ed accelerare l'iter per l'approvazione del Piano di Attuazione Regionale e del Fondo Aree Sottosviluppate (FAS) al fine di attivare le risorse finanziarie con l'apertura urgente dei bandi per l'utilizzo dei fondi europei 2007-2013; accelerare le procedure amministrative per la concreta realizzazione delle spese e degli interventi programmati nei piani di settore a partire dalle azioni nel campo della casa, dagli investimenti programmati nei piani delle imprese, dagli interventi di manutenzione del patrimonio pubblico e dagli investimenti ambientali; assicurare un budget di cassa per la spendibilità effettiva delle risorse e del sollecito pagamento dei lavori realizzati e delle prestazioni effettuate, anche per evitare probabili revoche di finanziamento; attivare un tavolo di lavoro Regione-Anci Sicilia-URPS-Banche e Cassa Depositi e Prestiti per studiare lo strumento in grado di superare le difficoltà finanziarie delle imprese che vantano credito verso la pubblica amministrazione; attivare un protocollo d'intesa per il raggiungimento degli obiettivi di servizio 2007-2013, attivando, tra l'altro, un meccanismo premiale basato sul conseguimento di risultati verificabili nei servizi collettivi essenziali (istruzione, rifiuti, servizio idrico, servizi rivolti ai bambini ed agli anziani). Il documento finale contiene altresì una forte presa di posizione rispetto alla necessità urgente di interlocuzione, in particolare con il governo regionale, nel quadro di una reale attivazione del partenariato istituzionale che si concretizzi anche in Sicilia. L'assemblea congressuale ha dato infine mandato al proprio consiglio regionale di istituire in tempi brevi un Comitato Regionale “Anci Giovani”, sul modello di quello esistente ed operante a livello nazionale.
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