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Ragusa Sottosopra

n.1 del 06/02/2009

Da “A lenti passi” a “Le briciole della memoria”

Silvio Biazzo, Giornalista

foto articoloGiovanni Gambina ancora una volta ci conduce per mano dentro la Ragusadi un tempo passato, ancora vivido nei ricordi delle famiglie ragusane

Una serata vissuta all'insegna dei ricordi, belli e meno belli, ma sempre ricordi di cui l'animo si deve nutrire per sostentarsi: possiamo ben dire che “…non c' è oggi né domani senza ieri” ed è quello che si cala a pennello nei contenuti del parto letterario di Giovanni Gambina, il secondo a dire il vero dopo… A lenti passi.
Alla presentazione del volume Le briciole della memoria l'ampia cavea dell'Auditorium G.B.Cartia della Camera di Commercio era occupata in ogni ordine di posti da amici, ragusani, giovani e meno giovani, gente comune (l'autore è un personaggio notissimo ed emblematico nella nosfoto articolotra città ). E poi tanti rappresentanti di istituzioni pubbliche e sul tavolo dei relatori inusuale e folta la presenza di addetti ai lavori e politici: dal sindaco Nello Dipasquale al presidente della Provincia Regionale Franco Antoci, dall'assessore alla Cultura Mimì Arezzo (cui la platea ha indirizzato una e vera e propria ovazione), che ha definito l'opera …sì una storia minuta ma una storia dell'anima, al prof. Giovanni Distefano, dal giornalista Emanuele Schembari al dr. Carmelo Arezzo, segretario generale della Camera di Commercio, per giungere al prof. Gaetano Cosentini. Da tutti parole di estremo affetto per l'autore ed apprezzamenti concreti e sinceri per la sua pregevole pubblicazione ed a tutti Giovanni Gambina ha rivolto affettuose e commosse parole di ringraziamento.foto articolo Durante la piacevole serata è aleggiata nell’audi-torium la magica atmosfera della Ragusa di un tempo, la Ragusa appena uscita dalla catastrofe bellica quando ognuno si è rimboccato le maniche per ritornare ad impadronirsi di un’esistenza normale e civile temporaneamente loro rubata dalla follia della guerra. Il dipanarsi dei “racconti” del ricordo non segue un nesso logico né temporale, è come se l’autore avesse incontrato nella mitica via Roma vecchi amici e con essi, tra uno “struscio” ed un altro, avesse riportato alla luce, dipanando la ragnatela del tempo, fatti, personaggi, aneddoti, accadimenti seri e grotteschi, luoghi e miti, lontani e vicini, una sorta di scorribanda tra i ricordi e le realtà di un passato (che è poi presente) spesso negletto ed a vofoto articololte sconosciuto anche ai moderni “soloni ”.
Il libro lo si può definire una sorta di “consecutio” del primo, spazia in ogni dove (volutamente non lo descriviamo per stuzzicare in ognuno la curiosità di andarlo a scoprire “de visu”, immedesimandosi nella sua lettura, magari ritrovando tra le righe angoli nascosti del proprio vissuto). Tante le trascrizioni dialettali che lo impreziosiscono, tanti i proverbi vera saggezza delle genti, tanti i personaggi (dalla adorata madre Pasqualina al preside Filippo Garofalo, icona del nostro mondo culturale, al sindaco Nello Dipasquale per proseguire con Franco Antoci, presidente della Provincia, il maestro Turidu Gurrieri, l'avv. Giovannino Arezzo, il prof. Giambattista Xiumè, ed una miriade ancora). E poi le grandi famiglie: unfoto articolo esempio per tutte gli Schininà della Fiat che hanno “motorizzato” generazioni di ragusani. Non mancano le tradizioni delle feste locali, aneddoti sulla vita quotidiana, i detti popolari, i mestieri di una volta, gli svaghi di una volta, i soprannomi che etichettano personaggi di ieri ed anche di oggi e che contraddistinguono i vari “filoni” delle famiglie… omonime. Ancora: la ricostruzione, le prime radio, le grandi opere, la nascita della invidiata tradizione pasticcera per opera di Angelo Paternò, il miracolo del benessere, l'evolversi delle nuove attività commerciali (Gambina è stato un antesignano nel settore).
L'autore si sofferma nostalgicamente anche sulla prima volta che ebbe a vedere il mare - la “vecchia” Mazzarelli” - e sui personaggi locali di non comunefoto articolo levatura (come il compianto sindaco onesto e generoso Angelino Schembri ). Con giustificata enfasi descrive la storia della colonna portante del sistema bancario ragusano, voluta dal Grande Ufficiale dr. Giambattista Cartia: la Banca Agricola Popolare di Ragusa. Insomma, c'è tanta di quella storia nostrana da arricchire certamente il bagaglio culturale anche dei più “vip”. Concludendo possiamo definire Gambina un incurabile nostalgico follemente innamorato della sua Ragusa.
Dimenticavamo, il suo tempo di illustre “pensionato” lo occupa adesso, oltre a scrivere inimmaginabili pagine di storia locale, anche a “mettere in scena” la sua vena artistica di odore naif, la sua materia prima pietre intonse e supporti tra i più disparati, naturalmente dipinti alla sua maniera.

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