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Ragusa Sottosopra

n.2 del 03/04/2009

Ad ANGELO CAMPO con affetto

Carmelo Arezzo, giornalista

foto articoloLa città lo ha ricordato lo scorso gennaionell'auditorium della Camera di Commercio stracolmo di persone che si sono strette attorno alla sua figura, integra e vitale, con grande partecipazione e commozione

Sono stati in tanti, in tantissimi, aggregando la disponibilità organizzativa di alcune associazioni che lo hanno avuto tra i soci più attivi ed i dirigenti più dinamici, a lavorare perché a poco più di un anno di distanza dalla prematura scomparsa di Angelo Campo, avvenuta nel dicembre del 2007, la città si stringesse intorno ai familiari per ricordare la figura di un intellettuale poliedrico, attivo e generoso, colto ed impegnato, al quale si deve certamente larga parte di quella effervescenza culturale ed aggregativa che dagli anni sessanta in poi ha caratterizzato la crescita della nostra comunità. Si è fatta carico l'associazione culturale Teatro Club “Salvy D'Albergo”, che lo ebbe tra i dirigenti della prima ora, in quarant'anni di attività, entusiasta e prezioso, di tirare le fila di una complessa organizzazione che ha voluto tributargli un omaggio con un incontro affollatissimo nell'auditorium della Camera di Commercio, e con una mostra di pittura nella quale per la prima volta sono state presentate numerose opere, oli, acquerelli, disegni di Angelo Campo rivelando la sua vocazione artistica fatta di uno spessore formativo importante acquisito all'Accademia di San Luca, a Roma, negli anni degli studi universitari, e quelle dei tanti suoi allievi e colleghi del centro di ricerca artistica “Il Convegno” che aderendo all'invito hanno voluto idealmente dirgli ancora una volta grazie per quanto era riuscito a fare per la crescita della realtà artistica nella nostra città.
Un bel catalogo relativo alla mostra, con il significativo semplice titolo “Omaggio ad Angelo Campo” si è rivelato anche una occasione per raccogliere alcune testimonianze di amici e colleghi, dei rappresentanti delle associazioni che nei diversi settori dell'impegno culturale hanno avuto modo di cogliere la sua fantasia, la sua capacità di essere presente, la sua generosa disponibilità. Chi scrive, nella qualità di presidente del Teatro Club, ha avuto il piafoto articolocere di ricordare la figura di Angelo Campo, in un intervento che ha cercato di evidenziare le sue tante sfaccettature, delineandone un ritratto che portasse a sintesi nel segno dell'amore per la sua città e per il bello i tanti momenti della sua attività nella famiglia, nella comunità, nel territorio. E' stato così ricordato l'impegno nel teatro (è stato merito anche suo se il Teatro Club si fece carico negli anni '70 di coinvolgere nella produzione teatrale anche giovani appassionati che muovevano i primi passi nel difficile impegno del palcoscenico, con un nome per tutti quello di Gianni Battaglia, oggi apprezzato e raffinato regista ed attore), nella musica (Angelo fu voce di riferimento e figura catalizzante con il suo carisma naturale nel coro “Il Pentagramma” diretto da Peppe Arezzo, ma anche melomane colto e competente sempre in prima fila ai concerti degli “Amici della Musica” o agli appuntamenti con il jazz), nell'arte (docente immediato ed amato nella “Promotrice delle Arti”, la scuola che insieme ad altri avviò a Ragusa e che è stata oggi, con la guida di Mariella Gulino, giustamente intitolata a lui), nella gastronomia (con l'impegno di cuoco e di ricercatore, appassionato cultore delle ricette tipiche della nostra tradizione con la Confraternita dei Cenacolari dell'Antica Contea), nell'impegno civile e sociale (con la sua militanza politica coerente e tollerante, aperta al dialogo ed al confronto, anche con il Centro Studi Feliciano Rossitto), nel giornalismo (con le coraggiose presenze nelle televisioni locali e sulle pagine dei periodici locali spesso protagonista di polemiche lucide e convinte, sempre però segnate da una grande senso della misura e del rispetto per chi la pensava diversamente da lui), nello sport (con la passione dichiarata per la nobile arte del pugilato e con la carica emozionante di tifoso e di appassionato sugli spalti dello stadietto di Villa Margherita o del Palazama per tifare Virtus e ubriacarsi di basket), nell'impegno professionale in Banca Agricola Popolare di Ragusa (dove trascorse una carriera esemplare raggiungendo prestigio e considerazione, con quello stile profondamente popolare ed umano che ha semfoto articolopre caratterizzato lo zoccolo storico della struttura professionale dell'istituto di credito ragusano). Questo è stato Angelo Campo con la sua generosità, con il suo sorriso, con la sua presenza tanto impegnativa quanto preziosa, con la carica di umanità e di fantasia che lo ha visto cogliere sempre con disponibilità intellettuale tipica dell'autentico uomo di cultura la novità, la sperimentazione, le cose diverse, la carica rivoluzionaria dei giovani, ai quali ha sempre guardato con la volontà di essere loro vicino e di offrire spazi per cimentarsi e per sperimentarsi, dal teatro alla musica, dall'arte al giornalismo. Ma è stato anche e lo ha magnificamente dimostrato la mostra della Sala Borsa della Camera di Commercio - un pittore di qualità, che rifuggiva dalle lusinghe dello sperimentalismo a tutti i costi, ma che aveva trasferito una grossa capacità tecnica, una raffinata frequentazione della pittura come tecnica creativa in una dimensione di rievocazione del suo mondo, quello del paesaggio ibleo, della eleganza delle forme della nostra natura e della nostra architettura barocca, dei nostri alberi, della nostra gente che coltiva il gusto della tradizione. L’immagine più autentica di questo angolo di Sicilia che oggi ha raggiunto una considerazione anche massmediatica di rilievo, è già dentro, con l'incantato del colore e della luce di casa nostra, nelle tele e nelle carte di Angelo Campo, in una personalissima interpretazione che prediligendo la luce della solarità, restituisce appieno un mondo che forse sta scomparendo, e che Angelo Campo ha tenuto dentro il suo cuore, non con l'atteggiamento nostalgico della difesa pregiudiziale del “laudator temporis acti”, ma con la intelligente lettura di chi comprendeva che non si può costruire un presente ed un futuro di una comunità senza coglierne la straordinaria ricchezza della propria storia e della tradizione della propria gente. Questa lezione mirabile che Angelo Campo ci ha lasciato, nel gioco ad incastro di tutte le sue attività, è un patrimonio che alcuni amici di Angelo hanno provato a non disperdere per passarla con affetto e con la sua stessa generosità alle future generazioni.

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