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Ragusa Sottosopra

n.3 del 08/06/2009

L'editoriale

Nello Dipasquale, Sindaco

foto articoloNon pensavo a distanza di un anno di ritrovarmi a dire “quanta fatica!” per scongiurare, ancora una volta, la cancellazione dei fondi per la legge 61/81. Si vede che niente è scontato malgrado gli intendimenti, le assicurazioni e gli impegni sottoscritti da più parti dopo il rischio corso lo scorso anno. Il soddisfacimento delle esigenze dei territori, che poi si materializza in capitoli di bilancio regionale, è senz’altro materia complessa, stratificata, diversificata e dispersiva; occorre la massima attenzione perché non si faccia confusione o non si dimentichi qualcosa, nella frenesia di cifre e di tempi che accompagna sempre lo strumento finanziario. Fino alla fine massima attenzione e massima tensione. Altro viaggio a Palermo alla notizia che tra le carte del bilancio non era indicata la copertura finanziaria triennale per la legge 61/81.
La mobilitazione è stata immediata così come i riscontri politici. Il governo regionale ha fatto proprio l’emendamento presentato dalla deputazione iblea di maggioranza, sostenuto anche dall’opposizione.
Il Presidente della Regione Lombardo ha onorato il patto sottoscritto con la città di Ragusa.
L’impegno incrociato profuso dai parlamentari e mi corre l’obbligo di esprimere la mia gratitudine all’on. Innocenzo Leontini per la presentazione dell’emendamento ed un grazie sincero per la loro incondizionata disponibilità agli onorevoli Riccardo Minardo, Carmelo Incardona, Orazio Ragusa, Pippo Di Giacomo, Roberto Ammatuna ha consentito di assicurare alla città più di quanto ottenuto nel triennio passato: 5 milioni di euro per anno anziché 4.250 milioni.
Queste risorse saranno fondamentali per programmare interventi strutturali di risanamento, valorizzazione, restauro e prevenzione del centro storico in linea con i contenuti del piano particolareggiato esecutivo in via di approvazione.
Dispiace prendere atto che questo prestigioso risultato per la città di Ragusa abbia provocato qualche mugugno. Perché mai si sente da più parti il bisogno di sminuire una lunga storia, una struttura efficiente e collaudata, un “merito” conquistato sul campo (anno dopo anno da 28 anni), ipotizzando stravolgimenti, estensioni, chiusure della legge 61/81?
La legge 61/81 non è una legge che esclude altre iniziative, altri canali, anzi è un modello, è un’esperienza aperta che dimostra come una comunità ha saputo mettere a frutto uno strumento legislativo creato dai suoi figli più lungimiranti e ringrazio l’on. Giorgio Chessari per la preziosa attenzione che ha posto e pone nel concorrere a salvaguardarlo avviando un processo, ormai inarrestabile, di recupero, qualificazione e salvaguardia del centro storico che ha prodotto crescita economica, culturale, turistica. Un percorso che non si esaurisce, ma piuttosto si stratifica e si arricchisce di ulteriori obiettivi e scommesse come la rivitalizzazione del centro storico superiore di Ragusa, l’adeguamento del patrimonio urbanistico ai criteri antisismici, il recupero abitativo, il tema della accessibilità e mobilità in centro storico. La mia amministrazione sarà impegnata ad impiegare le risorse che sono state accantonate per i prossimi anni con laboriosità e responsabilità, con la ferma convinzione che le esperienze virtuose non possono essere interrotte o essere oggetto di mortificazione, piuttosto dovrebbero essere tutelate da chi ha a cuore lo sviluppo del proprio territorio.




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