Ragusa Sottosopra
n.3 del 08/06/2009
I fronti rocciosi
Carmelo Raniolo, Funzionario Settore Centri Storici
La parte storica della Città di Ragusa sorge su siti caratterizzati da una orografia molto varia con presenza di vallate, di corsi d’acqua, di fronti rocciosi (strutture naturali) e di un sistema viario molto sacrificato e casuale. Si legge chiaramente lo sforzo che ogni cittadino ha dovuto compiere per costruire la propria abitazione, dovendola adagiare in siti condizionati dalla presenza delle imponenti “strutture naturali” di cui è composto il territorio. L’insieme del costruito e degli elementi naturali convive ormai da secoli e costituisce un unico organismo dall’aspetto sicuramente affascinante, apprezzato anche dai visitatori occasionali che aumentano considerevolmente di anno in anno.
Sui versanti delle vallate si sono ricavati modesti terrazzamenti adibiti alla coltivazione ortofrutticola mentre sui fronti rocciosi sono state sfruttate per usi vari alcune cavità naturali, sono state ricavate delle strutture per la raccolta delle acque di scolo per essere successivamente utilizzate per scopi irrigui e sono state riutilizzate alcune sepolture ricavate dall’uomo nella roccia in epoche precedenti. La costante presenza dei residenti ha tenuto sotto controllo l’insieme attraverso un minimo di manutenzione che, anche se costituita da modesti interventi quali il diserbamento, la regimentazione delle acque meteoriche e di scolo realizzata con modesto impiego di materiale e di mano d’opera, si è dimostrata efficace e capace di garantire l’incolumità a persone e cose.
La riduzione dei residenti nella parte antica della città, innescata dal succedersi di eventi di natura socioeconomicoculturale, non ha più assicurato la minima ma costante manutenzione alle costruzioni e alle “strutture naturali”.
E’ un fatto assolutamente assodato che il costruito, sia esso costituito dalla modesta abitazione o dal grosso complesso edilizio di pregevole fattura o da infrastrutture in genere, necessita di interventi manutentivi privati o pubblici, mentre andrebbe prestata la giusta attenzione alle “strutture naturali” all’interno della città come ad un corso d’acqua, al fianco di una vallata, ad un fronte roccioso ovvero strutture non costruite dall’uomo.
La loro naturalità rimane tale fino a quando rimangono incontaminate ovvero fino a quando i loro comportamenti naturali, quali lo smottamento del terreno, l’erosione delle sponde dei corsi d’acqua, il distacco di un ammasso da un fronte roccioso, non provocano danni all’uomo e alle cose da lui realizzate.
In luoghi dove non ci sono centri abitati e non si rileva la presenza dell’uomo un ammasso di terra smottato continuerà a nutrire la vegetazione che vi nascerà sopra, l’acqua esondata da un corso d’acqua in piena rientrerà in qualche modo nell’alveo un po’ più a valle, un grosso frammento roccioso staccatosi dal suo fronte raggiungerà il suo equilibrio ad una quota più bassa: tutto naturale! E’ la presenza dell’uomo e la funzione che esso ha dato a queste “strutture naturali” che non le rendono più naturali soprattutto nel loro comportamento.
Dentro la città un corso d’acqua che fiancheggia una strada dovrà essere contenuto rigorosamente entro i suoi argini che dovranno essere robusti e affidabili, il versante di una vallata non dovrà smottare e quindi necessita una valida sistemazione superficiale.
Un fronte roccioso, ancorché fratturato e permeato di acqua, non potrà e non dovrà privarsi degli ammassi rocciosi di cui è composto perché metterebbe a rischio le abitazioni del quartiere sottostante e comprometterebbe le fondazioni del quartiere soprastante.
La funzione che queste “strutture naturali” sono chiamate ad assolvere, perché richiesta ed attribuita dall’uomo, impone che ci siano dei controlli mirati a verificarne l’efficacia e la durata nel tempo attraverso interventi idonei ad annullare o quanto meno a mitigare i rischi di natura idrogeologica. In tutti i modi vanno tenute sotto controllo.
Aggiungi questo link su: