Ragusa Sottosopra
n.4 del 31/07/2009
Il centro storico di Ragusa Superiore
Ennio Torrieri, Dirigente Settore VII
La proposta progettuale che il Comune di Ragusa sottopone alla Commissione di Valutazione regionale per la formazione della graduatoria d’accesso ai fondi FAS ha come obiettivo la rigenerazione di tre aree della città. Il termine “rigenerazione” implica un processo di rinnovamento dell’area urbana intesa non come stravolgimento degli ambiti materiali e immateriali del territorio, ma come miglioramento e riparazione delle variabili fisiche e socio-economiche. Deve, quindi, essere volto alla rivitalizzazione di aree urbane critiche, agendo sulle componenti fisiche naturali e infrastrutturali, ma anche sulla conservazione del patrimonio culturale, sull’integrazione sociale, l’occupazione e lo sviluppo delle attività economiche.
Per rigenerare un contesto urbano in maniera sostenibile servono, dunque, interventi complessi che si sviluppano su più dimensioni, tra di loro interdipendenti, senza mai perdere di vista l’equilibrio dinamico essenziale tra le diverse componenti. Gli interventi, pur riguardando tre aree urbane, in apparenza disomogenee, puntano alla riqualificazione urbanistica di natura funzionale del centro storico di Ragusa Superiore e sono coerenti con l’unica linea strategica, che, attraverso le singole ipotesi di intervento, punta alla rivitalizzazione socio-economica di taluni comparti urbanistici che possono fungere da volano al miglioramento della qualità della vita della comunità. I tre interventi connessi con un’unica strategia di riqualificazione urbana riguardano rispettivamente “la riqualificazione urbana del quartiere di San Giovanni Battista a Ragusa superiore”, quella di “via Natalelli, di via Carlo Alberto Dalla Chiesa ed illuminazione artistica dei tre Ponti” che attraversano la vallata Santa Domenica e infine la “riqualificazione della viabilità in via Peschiera” che permetterà di migliorare l’accessibilità al centro storico, determinando nello stesso tempo una via di fuga. Il primo di tali interventi - Riqualificazione urbana del quartiere San Giovanni - “aggredisce” una zona che se, da una parte, si identifica con l’originario insediamento di quella parte dei ragusani che si trasferiscono sulla collina del “Patro” a seguito dell’evento sismico del 1693, dall’altra, appare caratterizzata, specialmente per il settore che si considera, da un processo di degrado che non riguarda solo le strutture fisiche ma soprattutto le condizioni di vita dei suoi abitanti. L’elemento centrale di tale nucleo è rappresentato da piazza San Giovanni, alla quale fanno da corona la settecentesca omonima Cattedrale e la Chiesa dell’Addolorata (risalente al primo decennio dell’Ottocento) mentre, a poca distanza, sul Corso Italia si ergono imponenti palazzi nobiliari, costruiti nella seconda metà del Settecento o nell’intero corso dell’Ottocento (Palazzo Lupis, Palazzo Floridia-Bertini, Palazzo Criscione, Palazzo Schifitto, Palazzo Nifosì) e non pochi esempi di pregevole architettura liberty (Palazzo Garofalo, Palazzo Di Natale), oltre che la Casa Municipale e la Prefettura.
Le vicende della seconda metà del Novecento che hanno visto, insieme al radicale mutamento dei costumi e degli stili di vita e dei sistemi relazionali, l’abbandono dei centri storici dove le unità abitative, nella loro quasi totalità, non rispondevano più ai nuovi standard abitativi, hanno comportato lo svuotamento del sito che orbita attorno alla piazza, prima considerata come una vera e propria “agorà”, cioè un reale centro di aggregazione sociale grazie a una forte presenza di esercizi commerciali, di associazioni e a momenti di celebrazione delle solennità civili e religiose.
Non a caso, difatti, parte di tale piazza veniva comunemente denominata, fino a qualche decennio or sono, “piazza delle logge” per indicare loriginaria presenza di loggiati coperti dove avevano sedi botteghe artigianali e studi notarili. Lo spopolamento e il degrado socio-economico trovano un preciso e documentato riscontro nella relazione redatta dall’Assessorato ai Servizi Sociali di questo Comune in cui si evidenzia che il progressivo e costante invecchiamento della popolazione si registra “maggiormente nell’area del quartiere di Ragusa Centro, caratterizzato dalla presenza di nuclei familiari composti da anziani, spesso non autosufficienti o da anziani soli”, mentre la popolazione “straniera” abita (in condizioni di precarietà con una percentuale superiore al 50%) nel centro storico superiore di Ragusa (particolarmente nell’area sovrastante la via Roma e la “Rotonda”, oggetto della nostra proposta progettuale). In questa porzione di centro storico sono anche presenti circa 150 alloggi di edilizia popolare, risalenti agli anni Cinquanta del secolo scorso, in condizioni di non idoneità strutturale, che qualificano l’area urbana come vero e proprio ghetto. Certamente la proposta progettuale non potrà, da sola, risolvere tali gravi problemi, ma in uno agli altri strumenti che il Comune ha in corso di adozione (si citano, in via meramente esemplificativa, il Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro Storico) la questione potrà essere adeguatamente affrontata. L’obiettivo del progetto è quello di riqualificare il quartiere di San Giovanni con tutti gli interventi necessari in vista della creazione di un centro commerciale naturale finalizzato a migliorare la vivibilità dello stesso quartiere.
Le opere di riqualificazione riguarderanno la via Roma, Corso Italia, Corso V. Veneto, via M. Coffa, via Ecce Homo, via G. Matteotti, via San Vito, la Rotonda di via Roma, il loggiato di piazza San Giovanni. Si prevede l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione con modalità tecniche di risparmio energetico e l’illuminazione artistica delle facciate delle emergenze architettoniche ricadenti nel sito (Cattedrale, Badia, Curia Vescovile, Municipio. L’importo complessivo dell’intervento è stimato in 4.700.000 euro.
Il secondo intervento - Riqualificazione di via Natalelli, via Carlo Alberto Dalla Chiesa e illuminazione artistica dei tre Ponti - ricalca l’antica “trazzera” che collegava Ragusa superiore, a valle, con gli orti necessari all’approvvigionamento alimentare degli abitanti e, dall’altra parte, con il sito dove si svolgeva settimanalmente il mercato dei bovini.
L’intervento di via Natalelli è, a nostro avviso, funzionale per la riqualificazione di piazza San Giovanni e delle sue adiacenze, rappresentando un’occasione irripetibile per avviare concretamente un intervento che vedrà coinvolte le associazioni di categoria, relativamente alla realizzazione di centri commerciali naturali, anche alla presenza di un ampio parcheggio in fase di completamento, all’annesso spazio pubblico situato in posizione strategica con ingresso pedonale sulla parte superiore, in corrispondenza dell’ingresso del tribunale in via Mariannina Coffa, e con accessi sia carrabili che pedonali in corrispondenza della parte sottostante del tribunale, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa.
L’intervento di riqualificazione consentirebbe una migliore accessibilità alla zona di villa Margherita, di recente sottoposta ad una totale ristrutturazione da parte del Comune, con la creazione di una ampia e funzionale area, in parte adibita a verde pubblico, destinata a spazio aggregativo.
La sottostante via Carlo Alberto Dalla Chiesa ricade, invece, in una zona importante per la sua valenza ambientale e naturalistica, ma contrassegnata da un grave fenomeno di degrado per la presenza di numerose abitazioni fatiscenti.
La rivisitazione di tale area con gli interventi già effettuati dal Comune (recupero della maggior parte della vallata Santa Domenica con percorsi e adeguata illuminazione, recupero e ripavimentazione di piazza Carmine, realizzazione di una scenografica panoramica nella zona di piazza Carmine) sarebbe in grado di superare tale criticità.
L’importo complessivo dell’intervento è quantificato in 1.754.000 euro.
Il terzo intervento - Riqualificazione della viabilità in via Peschiera - risponde maggiormente all’obbiettivo di affrontare e risolvere il grave problema di accesso nell’antico centro storico di Ragusa. L’area di via Peschiera rappresentava l’unica via di collegamento con i limitrofi centri montani. Tale area era messa in relazione con la parte terminale di via Roma attraverso un collegamento viario, in parte già esistente nel fondo valle, e rappresentò fin dall’inizio il percorso più confacente per raggiungere la collina di Ragusa “superiore”.
L’area interessata si presenta sostanzialmente disomogenea nella sua composizione. Infatti accanto a emergenze architettoniche di notevole importanza (si pensi al quattrocentesco portale dell’antica Chiesa di San Giorgio, alla splendida struttura settecentesca della Chiesa di San Domenico, la presenza di resti archeologici di epoca medievale) convivono episodi urbanistici di discutibile impatto (si pensi al complesso delle “case popolari” costruite negli anni Cinquanta - Sessanta del secolo scorso). Il progetto, che rispetta gli antichi tracciati evidenziati da una pianta topografica datata 1844 e conservata nell’Archivio Storico Comunale, risponde, nei fatti, a una duplice esigenza che consiste nella più agevole accessibilità esterna al sito (dove è prevista, e in buona parte realizzato, un funzionale parcheggio di autovetture) e nella complessiva riqualificazione dell’area dove insistono i manufatti di edilizia economica e popolare.
L’intervento, il cui costo complessivo è stimato in 4.250.000 euro, mira a migliorare la viabilità di via Peschiera attraverso l’allargamento dell’assetto stradale ed un riequilibrio dei dislivelli e delle corrispettive pendenze, realizzando un tracciato più scorrevole e gradevole.
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