Ragusa Sottosopra
n.5 del 30/10/2009
Architettura e simbolismi - Parco Donnafugata un giardino esoterico?
Giovanni Distefano, Archeologo
Un falso castello medievale a blocco turrito chiuso su tutti i lati con una cornice a merlatura guelfa estesa anche sul lato settentrionale dove la cortina muraria maschera una mancanza di corpi di fabbrica. Gianni Pirrone ha giustamente indicato come esempio architettonico (molto vicino all’edificio di Donnafugata) la villa Bartoli (ex Bran-ciforte) fra Riesi e Gela, poi trasformata in stile neo-gotico nel 1874. Non vi è dubbio, edificio e giardino sono tutt’uno e sono la proiezione del loro committente. La posizione, l’articolazione e i manufatti del giardino ombroso, forse, più di ogni altro settore del parco, sembrano improntati ad un chiaro percorso iniziatico.
Gianni Pirrone ha sottolineato per questo set-tore l’evidenza del contrasto fra architettura e natura, fra classicismo e rusticità, fra il mondo apollineo e il mondo dionisiaco, fra il mondo celeste e quello sotterraneo rinviando a dotti motivi mitici (Apollo, Vulcano, Cerere).
Più intrigante è l’interpretazione esoterica ed occulta che suggerisce la Turco.Questo giardino occulto e ombroso si sviluppa lungo l’asse est-ovest, alla sinistra della parte finale del viale principale che attraversa il centro del quadrato del grande cortile interno. Qui al di sotto di una collinetta artificiale sono ricavate due false grotte e un tempietto circolare. La prima falsa cavità, rifinita con stalattiti e stalagmiti, così come la seconda, è a pianta semplice, di forma rettangolare, con andamento nord-sud. Forse è il punto di passag-gio fra la città-giardino che interpreta il luogo del vivere ai piedi del castello-roccaforte (ai lati della suntuosa scalinata laica guardata da sfingi e leoni) e il mondo impenetrabile che bisogna percorrere per giungere alla rivelazione. La seconda grotta è il centro del percorso iniziatico: la falsa cavità è a pianta semicircolare con due camere collegate da stretti cunicoli, una vasca in cui si versava dell’acqua, due sedili e un’erma.
La seconda grotta è dunque il luogo del buio meandrico prima della luce? Il percorso sotterraneo dell’individuo che inizia con il lavoro e la meditazione? In corrispondenza della grotta, al di sopra del terrapieno, è stato costruito un tempietto in forme neoclassiche a pianta circolare con otto colonne ioniche sormontate da una calotta emisferica decorata con la volta celeste.
La grotta e il tempio rappresentano il buio meandrico del percorso iniziato dopo che si conquista la conoscenza stellare? La grotta e il tempio sono la metafora dell’elevazione dell’Uomo in equilibrio con la natura? In armonia cosmica?
Anche la posizione del labirinto all’interno del giardino occulto non è privo di significato: è il luogo della paura e del coraggio? È l’ultima tappa del percorso iniziatico?
Il labirinto che richiama il modello di Hampton Court Palace, come è stato osservato da Pirrone, richiama il mito di Teseo e Arianna e quindi ripropone il tema della ricerca, della paura superata.
Infine anche i cenotafi, le false tombe con la loro posizione, l’ambientamento con il bosco di cipressi partecipano alla suggestione di un giardino filosofico, esoterico, iniziatico.
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