Ragusa Sottosopra
n.5 del 30/10/2009
Arte e Tradizione - Aramis al Museo nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma
alcune opere di ARAMIS che l’artista ragusano ha donato alla prestigiosa struttura museale
Al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari - Ministero per i Beni e le Attività Culturali - con sede in Roma all’Eur, relatrice la dott.ssa Stefania Massari in rappresentanza del Ministero e Direttore dell’Istituto, presenti la dott.ssa Inia Izzo, vice direttore e funzionari dell’istituto centrale per la Demoetnoantropologia, si è svolta la cerimonia di donazione di opere dell’artista ragusano Giuseppe Giuliani Aramis. Si tratta di due tegole artigianali in argilla, di fine ottocento, affrescate dall’artista stesso, una stampa in tela, formato 43x60 cm, esemplare unico autenticato di una tempera grassa, raffigurante un rustico d’interno di una abitazione rurale iblea: “A Naca a Vientu”. La donazione ha anche riguardato una raccolta (brani) di canti popolari della Contea di Modica, incisa in disco vinile (1970 circa) e piastrelle da rive-stimento prodotte dalla ditta Ruggeri, di S. Stefano di Camastra, intorno ai primi del Nove-cento, con dominanza di motivi geometrici e floreali, nei classici colori della nostra isola. Tutto questo viene regolarmente enumerato e descritto nel Decreto Ministeriale protocollo 7708 n. 342510/11 del primo aprile 2009. Assieme ai funzionari del Ministero, re-latore per la provincia di Ragusa è stato il consigliere provinciale delegato Salvatore Mandarà. Varie per-sonalità del mondo culturale ed artistico hanno vivamente apprezzato, assieme alle opere, le motivazio-ni che la dott. ssa Massari e il consigliere Mandarà hanno evidenziato, met-tendo in risalto, assieme alle capacità artistiche di Giu-seppe Giuliani Aramis, anche il profondo “Amore” per la sua Ragusa, trasposto nelle opere con una eleganza descrittiva di struggente sensibilità, come il Civello ha avuto modo di sottolineare, “a filo di idillio”.
In occasione della cerimonia sono pervenute da più parti attestazioni di riconoscenza, telegrammi di congratulazioni, lettere e telefonate (Provincia regionale di Ragusa, assessora-to alla cultura del Comune di Ragusa, Prefetto di Ragusa, segreteria del sindaco di Roma e altre personalità), arricchendo un evento, che, come ha scritto l’archeologo ragusano Giovanni Di Stefano, ha dato a Ragusa e a tutta la sua provincia un motivo in più per onorarsi della presenza esclusiva di un suo “ figlio”, un artista, in un Museo Nazionale.
Giuseppe Giuliani Aramis è nato a Ragusa nel 1940, dove vive e lavora. Espone dal 1983 con collettive e personali di pittura in Italia ed all’estero. Negli anni varie esperienze formative lo hanno avvicinato, attraverso il movimento “Pittori della Realtà”, ad artisti come Sciltian, Annigoni, i fratelli Bueno. Nelle tempere grasse e nei coppi originali affrescati a mano la raffigurazione di un mondo popolare inteso come luogo di conforto, dove il tempo è sospeso tra gli oggetti, i dettagli, dove lo sguardo amorevole del cromatismo e della luce impressa parla di una appartenenza incondizionata alle proprie radici. Sembrano quinte teatrali le opere di Aramis, hanno la fissità di una scena che sta per animarsi per raccontare la commedia umana. Ugualmente rimandano ad un movimento “danzante” le sue composizioni floreali, eleganti, armoniose, sensuali.
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