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Ragusa Sottosopra

n.6 del 30/12/2009

Una struttura di pregio per la comunità: Palazzo Garofalo

a cura di Vittorio Battaglia

foto articoloCompletato il recupero del piano terra dove potranno essere svolte prossimamente attività culturali e pastorali

Situato a Ragusa, nei pressi della Cattedrale di S. Giovanni Battista, Palazzo Garofalo si presenta con la sua ampia facciata eclettica su Corso Italia, inserendosi tra i pregevoli edifici del centro storico. Fu costruito da Rosario Garofalo insieme al fratello, discendenti diretti della famiglia Garofalo appartenente al gruppo di famiglie, quali i Leggio, i Bertini ed altri, che fondarono Ragusa superiore.
Rosario Garofalo mantenne nel tempo la proprietà della sua parte del palazzo, dividendolo successivamente ai due figli, mentre il fratello, a causa di varie vicissitudini economiche, dovette cedere la sua parte ai creditori. Il palazzo così smembrato ha cambiato nel tempo varie destinazioni d'uso, subendo notevoli rimaneggiamenti. Il piano terra, nel periodo fascista,venne in parte adibito a locale di pubblico intrattenimento, il famoso “Caffè Casina delle Rose”, che utilizzava il grande cortile interno come pista da ballo.
Negli anni '50 e '60 i piani sufoto articoloperiori furono modificati ed integrati con superfetazioni ed adibiti ad uffici per il Consorzio Agrario, mentre i locali al piano terra vennero destinati ad attività commerciali quali la prima Libreria Paolino ed il negozio di lampadari della ditta Morales.
La proprietà dell'immobile fu riunificata negli anni ottanta grazie all'acquisto di un unico proprietario che in seguito lo rivendette alla Cattedrale S. Giovanni Battista, odierna proprietaria.
Il recupero del palazzo da parte della Cattedrale prevede l'utilizzo dei vari piani per diverse destinazioni. Al piano terra spazi per esposizioni temporanee e locali, per le opere di ministero pastorale insieme ad una saletta convegni da gestire con il Comune di Ragusa secondo una convenzione stabilita. Il primo piano è destinato all'alle-stimento del museo diocesano, mentre al secondo piano verranno allocati laboratori e depositi a servizio del museo.
Il terzo piano verrà destinato a foresteria. L’intervento di recupero del palazzo tende ad eliminare tutte le aggiunte che nel tempo hanno modificato molti spazi interni ed esterni dell'organismfoto articoloo architettonico, al fine di recuperarne l'originaria impostazione, adattandola alla nuova destinazione. Al piano terra sono state riunificate le grandi sale con le volte a crociera che poggiano su un sistema di paraste e colonne ed è stata interamente recuperato l'elegante prospetto che sicuramente un tempo si apriva su uno spazio esterno. Molto importante è il recupero del cortile interno che, per le sue ampie dimensioni, fungerà da punto di aggregazione per i ragazzi che frequentano la parrocchia, oltre alla possibilità di ospitare eventi e rappresentazioni durante il periodo estivo.
L'accessibilità ai piani è garantita dall'inserimento di un ascensore montacarichi che permetterà la fruibilità ed anche il trasporto dell'Arca Santa di S. Giovanni Battista dal primo piano del museo al piano terra, per l'annuale processione del Santo patrono. Al piano terra è stata realizzata la copertura a vetri del cortile centrale dell'immobile che diventa il nodo di smistamento dei percorsi per raggiungere i vari spazi e locali del palazzo stesso. L'intervento sui materiali tende al loro recupero fifoto articololologico, cercando di mantenerne le caratteristiche ed i colori, anche a costo di lasciare le parti mancanti o molto rovinate in evidenza.
Padre Tidona, i bassi di palazzo Garofalo sono quasi pronti. E' soddisfatto del risultato?
I bassi del Palazzo Garofalo sono stati riportati alla loro originaria struttura che ben si presta, senza nulla alterare o sconvolgere, alle funzioni che s'intendono attribuire e, in modo specifico, ad attività culturali. Difatti, è stata destinata una grande sala ad esposizioni; un altro ambiente verrà destinato ad auditorium, atto a contenere circa 8o posti a sedere, con vani accessori di servizio, capaci di consentire attività di conferenze, cineforum, meeting sempre a dimensioni ristrette. A ciò si aggiunge un cortile di circa 280 mq. che consente attività ricreative, motorie ed altro ai ragazzi della Parrocchia e del centro storico in generale. Sono disponibili altri vani che potrebbero essere utilizzati per catechismo e riunioni di gruppo. Evidentemente sono soddisfatto dei risultati raggiunti soprattutto perché si è riusciti, attraversfoto articoloo una lettura filologica dell'immobile, a conservarlo nella sua integrità senza alterazioni, valorizzando aspetti ed elementi architettonici esistenti.
L'operazione di restauro rende possibile alla Parrocchia Cattedrale San Giovanni Battista di fruire di un immobile che soddisfa un ventaglio ampio di destinazioni e fruizione.
La struttura è ubicata nel quartiere San Giovanni, nel cuore del centro storico di Ragusa superiore, il cui tessuto sociale è profondamente cambiato negli ultimi anni ponendo complesse problematiche di rivitalizzazione ed integrazione. In questo contesto che valenza e che funzione assume il vostro investimento?
La trasformazione del centro storico di San Giovanni è iniziata da parecchi anni: da centro pulsante della città di Ragusa è divenuto centro ghetto. Le trasformazioni non sono un destino cieco, ma provocano le persone e le amministrazioni a saperle dominare, ad orientarle secondo una determinata visione e una filosofia dell'abitare. Nel quartiere San Giovanni oggi si evidenzia un cedimento demografico, sia per il trasferimento dei cittadinifoto articolo verso la periferia, lasciando un parco edilizio in abbandono, sia perché i decessi superano le nascite. Il fenomeno nuovo sono gli immigrati insediati nel quartiere dove hanno preso in locazione case non sempre dotate dei requisiti di abitabilità. Talvolta, in abitazioni precarie si concentrano parecchie persone per affrontare i canoni di locazione abbastanza elevati. Conseguentemente molti bambini, ragazzi e giovani, che costituiscono la prima generazione degli immigrati, necessitano di un'integrazione nel tessuto sociale e urbano. Il quartiere San Giovanni ha la maggiore quantità di ragazzi extracomunitari ed immigrati della città di Ragusa come si può ben rilevare dalla loro presenza nella scuola “Pascoli” sita in via Ecce Homo. La vera rivitalizzazione si può operare dal momento in cui sarà operativo il Piano Particolareggiato Esecutivo che si aspetta da molti anni. Quando le vecchie strade del quartiere San Giovanni avranno molte culle, molti bambini, molti ragazzi, allora poeticamente possiamo dire: “Il Centro Rifiorirà”. L'investimento, molto oneroso per l'acquisto del Palafoto articolozzo Garofalo, è una piccola premessa per un orizzonte culturale, formativo e per una palestra d'integrazione tra le varie etnie.
L'opera è stata realizzata anche con il contributo dell' amministrazione comunale che potrà usufruire di alcuni spazi per lo svolgimento di attività pubbliche secondo le modalità definite nella convenzione. Mera fruibilità o una occasione per sviluppare sinergie?
La manutenzione straordinaria del piano terra è stata realizzata con il contributo dell'amministra-zione comunale che, pertanto, po-trà usufruire degli spazi espositivi e dell'auditorium per 80 giorni ogni anno e per nove anni, in base alle condizioni riportate nella convenzione firmata dal Comune e dalla Parrocchia Cattedrale San Giovanni Battista. La convenzione e la concessione del contributo (50% sull'intera spesa di euro 560.000,00) mirano a legare i due enti nella realizzazione di un progetto culturale, educativo e formativo che serve ad incentivare la rivitalizzazione del quartiere San Giovanni. La Parrocchia, evidentemente, non ha fini speculativi, ma persegue dei valori ufoto articolomani, intendendo realizzare una civiltà dell'amore nel cuore della città, secondo l'espressione di Paolo VI, nella quale si riscontrano ed esaltano i valori umani.
Per cui la collaborazione tra Comune e Parrocchia trova la sua ragione nello spirito dell'Accordo di Revisione del Concordato del 18/02/1984 ove la Chiesa e lo Stato insieme agli enti pubblici si trovano uniti nella promozione dell'uomo e della città umana.
Che tempi si prevedono per il recupero degli altri piani dell'immobile e con quali destinazioni?
E' stato predisposto un progetto di restauro dell'intero immobile. Attualmente è stato restaurato circa il 50% dell'insieme. Il recupero degli altri piani ci consentirà di destinare altri spazi per laboratori di restauro, biblioteca ed uffici. La richiesta di finanziamento è stata avanzata all'Assessorato Beni Culturali della Regione Sicilia tramite la Soprintendenza di Ragusa, che si è interessata efficacemente per il restauro del primo piano del Palazzo destinato a Museo della Cattedrale. Si attende un intervento risolutivo per il completamento del restauro totale.

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