Ragusa Sottosopra
n.6 del 30/12/2009
L'impianto di compostaggio di Ragusa
Giancarlo Migliorisi, Assessore Comunale all'Ambiente - Walter Ventura, Ingegnere
Uno dei pochi in Sicilia. L'unico in provincia
E' stato inaugurato il 19 ottobre scorso, alla presenza delle autorità comunali, provinciali e regionali l'impianto di compostaggio di Ragusa, sito in contrada Cava dei Modicani, i cui lavori, iniziati nel luglio del 2007, sono stati ultimati ad aprile di quest'anno. L'impianto è stato realizzato dall'Associazione Temporanea d'Imprese Onofaro-Castrovinci-ICP S.r.l. che si è aggiudicata l'appalto dei lavori per un importo netto di € 2.231.280,80.
Si tratta del primo impianto di compostaggio esistente in provincia di Ragusa e tra i pochi dell'intero territorio regionale. L'impianto di compostaggio di Ragusa, finanziato dall'ARRA (Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque) e posto al servizio del territorio della provincia di Ragusa, è in grado di trattare fino a 14.000 tonnellate annue di biomassa di buona qualità selezionata alla fonte mediante l'attuazione della raccolta differenziata, consentendo di produrre compost di qualità, ovvero fertilizzante commercializzabile ed utilizzabile sia nell'agricoltura a pieno campo che in quella in serra ed anche biologica, il tutto garantendo il rispetto di rigidi standard di tutela ambientale. Il compostaggio dei rifiuti organici urbani, infatti, è la soluzione più naturale per smaltire questi rifiuti e produrre al tempo stesso dell'ottimo humus da restituire alla terra.
È una tecnica attraverso la quale viene controllato, accelerato e migliorato il processo naturale a cui va incontro qualsiasi sostanza organica per effetto della flora microbica naturalmente presente nell'ambiente. I rifiuti ammessi al trattamento nell'impianto sono essenzialmente gli scarti di cucina (il cosiddetto “umido”), provenienti dalla raccolta differenziata “porta a porta”, e gli sfalci dei giardini e dei parchi; possono aggiungersi anche gli scarti organici delle attività agricole ed agro-industriali ed i fanghi provenienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane. L'impianto di compostaggio si inquadra pertanto fra le iniziative già intraprese con successo dal comune di Ragusa per l'incentivazione della raccolta differenziata, la riduzione della produzione dei rifiuti ed il recupero di materia dai rifiuti. Dal punto di vista costruttivo ed impiantistico la struttura si compone di un edificio servizi (all'interno del quale è allocata la sala di comando e controllo, gli spogliatoi ed i servizi igienici per il personale ed un refettorio), una pesa a bilico per le operazioni di pesatura del carico di rifiuti in ingresso all'impianto, un bacino di ricezione all'aperto dove vengono stoccati i rifiuti verdi in attesa di pretrattamento (triturazione), un edificio ricezione/pretrattamento all'interno del quale vengono stoccati l'umido proveniente dalla raccolta differenziata porta a porta, i rifiuti vegetali provenienti da attività agricole ed agroalimentari e i fanghi provenienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane (all'interno dello stesso edificio viene effettuata anche la miscelazione dei diversi tipi di rifiuti oltre che l'apertura automatica degli shoppers), un edificio di biossidazione accelerata (nel quale sono allocate le 8 biocelle dove avviene il vero e proprio processo di compostaggio), un'aia di maturazione esterna (dove il compost completa il suo processo di arricchimento delle sostanze nutritive), un'area di affinamento esterna (dove il compost viene raffinato per essere quindi destinato alla commercializzazione) e un'area di stoccaggio esterna del compost finito.
Le diverse tipologie di rifiuti stoccati all'interno di apposite baie presenti nell'edificio ricezione vengono caricati nel miscelatore/rompisacchi nelle adeguate proporzioni (generalmente il rapporto tra la frazione umida e quella verde strutturante è di 1:1). Il miscelatore provvede automaticamente all'apertura dei sacchetti contenenti l'umido ed alla miscelazione delle diverse frazioni di rifiuti. Un nastro trasportatore scarica la miscela così ottenuta all'interno di un'area di stoccaggio presente nell'edificio di biossidazione accelerata. Mediante la pala gommata gli operatori provvedono a caricare la miscela all'interno delle otto biocelle presenti nello stesso edificio.
Il processo di compostaggio si sviluppa rapidamente all'interno delle biocelle durante la fase di biossidazione accelerata (fase ACT: active composting time) grazie all'insufflazione forzata d'aria prelevata dall'esterno ed immessa all'interno di ciascuna biocella mediante appositi elettroventilatori.
L'aria immessa viene distribuita nella biocella attraverso canalette annegate a pavimento che fungono anche da canali di raccolta delle acque rilasciate dai rifiuti. Tali acque confluiscono in appositi serbatoi a tenuta stagna e vengono riutilizzate per irrigare la biomassa all'interno delle biocelle, agevolando il processo di compostaggio ed evitando al contempo qualunque consumo di acque pregiate. La biomassa sosta all'interno di ciascuna biocella per 14 giorni, durante i quali avviene l'igieniz-zazione della massa mediante il raggiungimento di una temperatura superiore ai 55 °C per almeno tre giorni. Ciò garantisce l'assenza di eventuali organismi patogeni presenti nei rifiuti. I parametri di processo, ed in particolare la temperatura, vengono controllati di continuo mediante sonde che trasferiscono on-line i dati acquisiti ad un sistema di automazione che regola l’intero processo.
Al termine dei 14 giorni di biossidazione accelerata, la biomassa viene estratta dalle biocelle con la pala gommata e depositata all'interno dell'aia di maturazione dove sosterà per circa 30 giorni. In questo periodo, chiamato di maturazione (curing), l'aria viene insufflata ad intermittenza all'interno della biomassa mediante elettroventilatori e la biomassa si arricchisce delle sostanze umiche che la rendono adatta agli usi agricoli.
Terminato il processo di maturazione, il compost ancora grezzo viene raffinato con l'impiego di un vaglio a tamburo rotante che separa la frazione fine (il compost finito) da quella grossolana che, previa separazione dai brandelli di plastica dei sacchetti grazie ad un apposito separatore areaulico, viene ricircolata in testa all'impianto con funzione strutturante.
Il compost finito viene quindi stoccato all'interno dell'apposita area pronto per la commercializzazione. Dal punto di vista ambientale l'impianto dispone delle più moderne ed affidabili tecnologie antinquinamento.
Tutte le lavorazioni vengono infatti effettuate al chiuso all'interno di capannoni in depressione e le sostanze maleodoranti prodotte dal processo vengono prelevate mediante impianti di aspirazione installati in tutte le aree del ciclo produttivo e trattate tramite impianto di biofiltrazione specifico per l'abbattimento delle emissioni odorose.
Tutti i portoni industriali degli edifici sono del tipo ad “impacchettamento rapido” con comando a distanza; tale accorgimento consente di minimizzare i periodi di apertura dei capannoni e quindi le fuoriuscite di cattivi odori. Inoltre l'impianto è dotato di sistema di captazione, accumulo ed utilizzo delle acque di pioggia che vengono impiegate per la necessaria irrigazione del biofiltro, le cui condizioni ottimali di umidità incidono sul rendimento di abbattimento degli odori.
L'utilizzo di acque potabili, quindi, è limitato solo ed esclusivamente a quello per i servizi del personale. L'impianto è completo di rete e dispositivi antincendio e di serbatoio di erogazione del carburante per i mezzi d'opera in forza alla struttura.
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