Ragusa Sottosopra
n.3 del 23/06/2010
Festival letterario "A tutto volume"
Ragusa protagonista con il festival letterario “A tutto volume”, organizzato dalla Fondazione degli Archi in collaborazione con il Comune di Ragusa, la Provincia regionale, la Regione siciliana, la Camera di Commercio di Ragusa.
Nelle caffetterie, nelle librerie, gallerie d'arte, chiese, ristoranti, in preziosi luoghi del centro storico per tre giorni si è potuto rincorrere un evento davvero coinvolgente. Dalla presentazione in Piazza San Giovanni e l'apertura di Enrico Mentana fino alla giornata finale ad Ibla, con l'appassionato intervento al Circolo di Conversazione dell'autore di Terroni, Pino Aprile, e l'affollatissima presentazione di Sergio Rizzo con il suo La cricca, appena uscito nelle librerie, si è registrata una partecipazione attenta ed entusiasta da parte di tanti cittadini che hanno riempito tutti gli spazi ed i momenti di incontro con gli autori. La pluralità di scrittori, di linguaggi, di generi ha permesso di potere affrontare ed approfondire moltissime tematiche legate alla contemporaneità, alla dimensione delle esperienze emozionali, alla storia del nostro paese, alle dinamiche sociali e politiche del nostro tempo, alla comunicazione, ai miti del passato, a cinema e fotografia, a itinerari culturali e gastronomici. Mostre, laboratori e degustazioni hanno arricchito la manifestazione alimentando la curiosità, la riflessione ed il piacere. Sul successo dell'evento culturale, volutamente organizzato in coincidenza con la campagna promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura e con l'Associazione Italiana Editori (culminata con la giornata nazionale della lettura del 23 maggio), conversiamo con il direttore generale della Fondazione degli Archi, Salvatore Schembari.
L'idea di organizzare questo evento è nato da un incontro tra Alessandro Di Salvo, direttore artistico del Settembre Kasmeneo, e Roberto Ippolito, giornalista economico e scrittore, che ha poi assunto la direzione scientifica del festival. Ci racconta questo inizio?
L'anno scorso Alessandro Di Salvo, nella seconda edizione da lui diretta del Settembre Kasmeneo, dedicava uno spazio alla presentazione di libri (Conversazioni in Sicilia), invitando agli incontri gli autori, sotto il bel loggiato del Cortile della Fondazione Gesualdo Bufalino. In uno di questi incontri designato dalla domanda Ma in che paese Viviamo? Roberto Ippolito presenta il suo libro Evasori edito da Bompiani. Il giorno successivo Alessandro e Roberto fanno un giro per la città di Ragusa e tra l'entusiasmo dell'uno e la gentilezza curiosa e sazia dell'altro nasce l'idea di fare un festival del libro tra il sopra e il sotto della città iblea. Con Alessandro abbiamo fondato nel 2001 Archinet, una società di eventi, comunicazione e cinema. Da più di un decennio abbiamo collaborato per la realizzazione di diversi progetti culturali nella provincia iblea (Elicona. Il portale della cultura, Comiso Comico, Siciliacounty), organizzato festival del cinema e prodotto due documentari. Nel 1998 abbiamo scommesso in una manifestazione che parlasse di libri a Comiso, nella città di Gesualdo Bufalino, si chiamava “Liber Spazio. Con i libri”, voluta, allora, dal giovane critico letterario Giuseppe Traina, coordinata da me, da Giovanni Iemulo, direttore della Biblioteca Bufalino, e assiduamente coltivata da Alessandro Di Salvo. Ecco, in virtù di questo primo tirocinio, Alessandro ha chiamato me come editore (Casa Editrice Salarchi Immagini), Giuseppe Traina, Carmelo Arezzo e altri intellettuali a scommettere ancora una volta con i libri per “dare voce a tante voci” con A tutto volume. Libri in Festa a Ragusa. L'iniziativa è firmata da Roberto Ippolito che ha saputo dare, sapientemente, il carattere universale e comunicativo dando voce per prima cosa questa volta alle pagine di carta, per riflettere assieme sulle parole che pesano più dei fatti.
Tante persone si sono spostate giornalmente da un luogo all'altro, hanno ascoltato, fatto domande, mostrato molto interesse a tutte le iniziative in programma. Vi aspettavate una risposta così confortante?
A dire il vero, no. Ci aspettavamo una presenza più specialistica. In verità la gente ha voglia di dialogare corpo a corpo sui temi che i libri ci raccontano, ci presentano e ci prefigurano. Sono contento, ad ogni modo, che la Fondazione degli Archi, nata nel novembre del 2007 su mia iniziativa e di un gruppo di artisti e amici dell'arte (Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Carmelo Candiano, Piero Guccione, Franco Sarnari, Angelo Buscema Antonio Sarnari e altri), sia stata protagonista di un momento come questo, coerente per il raggiungimento degli scopi prefissati. E tra questi, nella fattispecie, rientra l’organizzazione del Premio Bufalino. Potrebbe essere interessante allungare il periodo del festival e abbinargli il premio letterario suddetto.
Quanto è stata importante la collaborazione degli enti pubblici coinvolti e la città di Ragusa?
Decisivo direi l'intervento innanzitutto del Comune di Ragusa, della Provincia Regionale di Ragusa, della Regione siciliana e infine della Camera di Commercio. L'assessore alla cultura Ciccio Barone era molto emozionato e partecipe, la sua presenza attiva è stata una risposta concreta della città di Ragusa che ha creduto di poter diventare, ora e nel futuro, ogni anno, la città dei cento libri. Il presidente della Provincia, Franco Antoci, l'abbiamo visto attento uditore alla giornata finale ad Ibla, al Circolo di Conversazione, dell'intervento di Pino Aprile, che presentava il suo libro Terroni. Anche il presidente del consiglio provinciale, Giovanni Occhipinti, ha fortemente appoggiato la nostra iniziativa. Dobbiamo pure ringraziare tutte le attività commerciali che ci hanno permesso di far parlare gli autori ospitandoli nelle loro caffetterie, librerie, ristoranti gallerie d'arte o che hanno ospitato mostre e attività espositive tra cui voglio ricordare quella direttamente organizzata dalla Fondazione degli Archi Pagine d'arte. L'artista e il libro in vetrina. Antonio Sarnari, presidente della Fondazione, ha coinvolto direttamente diversi artisti che hanno adottato un libro e presentato in una mostra a cielo aperto, nelle vetrine dei negozi del centro storico di Ragusa.
Diversi degli autori intervenuti hanno avuto parole di plauso per il pubblico. Rosa Matteucci ha detto espressamente, presentando il suo “Tutta mio padre”, che non è facile trovare un pubblico così attento ed interessato. Mi pare un buon segnale di sensibilità, vitalità e civiltà...
É vero, il pubblico era attento e partecipe, anche nella sezione autogestita Extravolume. Interessante l'intervento di Licia Ferro, in questo ambito, con Miti romani edito da Einaudi, dove il pubblico ha risposto alle dottissime e acute considerazioni sulle civiltà greche e romane acquistando quasi tutte le copie della libreria Saltatempo messe a disposizione .
Ci sarà un seguito?
Lo spero. L'inizio è buono. Vorrei qui suggerire ai miei amici d'avventura di puntare nel futuro molto sulla presenza degli editori e coordinarne anche l'intervento economico che potrebbe avere un notevole peso per la riuscita e la sicura crescita veloce di questa manifestazione. Una simile idea, del resto, ci mancava nella nostra provincia e credo che non sia presente in tutta l'Isola. Non ci resta qui che darci un appuntamento al prossimo anno. Nel frattempo ci adopereremo per migliorare e mettere a punto una idea speciale e andare sempre più forte. A tutto volume!
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