Ragusa Sottosopra
n.2 del 08/04/2005
Il Convegno del 14 febbraio
sul Piano Particolareggiato
UN DIBATTITO PROFICUO
Giorgio Chessari
In apertura della sua relazione l'ing. Franco Poidomani ha sottolineato che l'incarico affidato al Settore Urbanistico non è partito da zero. “Ci è stato chiesto di muoverci - ha riferito il dirigente - da tutto ciò che precedentemente era stato fatto: da una parte dagli elaborati del Piano Cervellati e dall'altra da quelli che aveva predisposto l'Ufficio con il cosiddetto piano regolatore del centro storico”. Il centro storico, ha chiarito l’ing. Poidomani, “è diventato tre volte più grande rispetto a quello del vecchio piano regolatore. In esso sono stati individuati tre grandi sistemi. Il primo è quello che fa capo alla parte che è stata riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità, la vecchia zona A di Ragusa Ibla e la zona B1 di Ragusa San Giovanni. Il secondo è quello più a ridosso del nucleo più antico, che è la parte dei Cappuccini e quella di Corso Italia sopra via Roma.
Il terzo sistema è costituito dall'area che “va dalla stazione ai Salesiani”. Il dirigente del settore urbanistico ha chiarito che, sulla base degli elementi conoscitivi acquisiti, è già stata “strutturata una normativa” differenziata “per quanto riguarda le zone del centro storico più antico”, di quello intermedio e di quello esterno che si ferma verso i Salesiani e la Stazione. “Le regole sono diverse per ogni zona perché diverso è l'approccio che si può avere nel contesto del centro storico Patrimonio dell'Umanità e in quello quasi contemporaneo che c'è nella parte più lontana rispetto a questo nocciolo più antico”.
Il dirigente del settore urbanistico ha dichiarato che “sono state definite anche una serie di regole che possono consentire tipi di interventi diversi dalla semplice manutenzione ordinaria e dalla semplice conservazione. Ma anche interventi più forti, di ristrutturazione urbanistica nelle zone in cui la tipologia edilizia ed i caratteri costruttivi degli edifici li consentono, ovviamente rispettando alcuni caratteri tipologici, non solo funzionali, ma anche formali, previsti dalle norme stesse”.
L'altro elemento caratterizzante la proposta che l'ufficio sta elaborando è costituito dalla “cosiddetta perequazione urbanistica fatta anche in centro storico” per potere ricondurre, quanto più possibile, gli edifici che nel corso degli anni sono stati sopraelevati, con altezze e volumi dissonanti, costituenti superfetazioni, allo skyline preesistente.
La norma proposta mira ad incentivare i privati a realizzare gli interventi di adeguamento al Piano Particolareggiato attraverso la concessione della possibilità di potere realizzare al di fuori del centro storico il doppio dei volumi che in esso vengono demoliti.
La creazione di un incentivo economico potrà consentire una effettiva riqualificazione delle unità edilizie, inducendo lo stesso proprietario a promuovere interventi per demolire le superfetazioni che hanno recato offesa al volto del centro storico.
Il piano si propone di salvaguardare non solo i monumenti che fanno parte del Patrimonio dell'Unesco, ma anche quegli immobili che hanno particolari caratteristiche. L'ufficio ha fatto propria l'analisi tipologica posta a base del Piano Cervellati, sviluppandola “non soltanto ai caratteri tipologici funzionali, ma anche a quelli tipologici formali, che riguardano i caratteri di finitura degli edifici”. È la classificazione tipologica che farà da guida alla graduazione della tipologia degli interventi, allo scopo di salvaguardare i valori formali e l'identità del centro storico di Ragusa.
Il Capo Servizio della Sezione Beni Architettonici del-la Soprintendenza ha polemizzato con coloro che ritengono che parlare di piani particolareggiati nel centro storico sarebbe anacronistico. “Ma non è così - egli ha detto - tanto più per un Comune che fa parte dell'Unesco. Ragusa ha necessità di avere un piano particolareggiato del Centro Storico, così come prescrive il Piano di Gestione per i comuni che fanno parte dei siti Unesco”.
Il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri ha sostenuto che il suo punto di vista non può essere che quello della gente, che vuole un piano nel più breve tempo possibile, e che ci sia la volontà di rendere vivibile il centro storico, con la creazione delle infrastrutture.
Inoltre si è fatto portatore della richiesta della gente di “sanare le ferite” che in centro storico sono state inferte con gli interventi sostitutivi in ambito monumen-tale come quelli di palazzo INA o del Banco di Sicilia o quello dove era la ex cartoleria Criscione, in Via Matteotti.
Il Presidente dell'Ordine degli Architetti si è associato all’idea che ci voglia un buon “Piano Particolareggiato” aggiungendo che la sua predisposizione possa essere anche l’occasione per “sperimentare una serie di principi per far crescere la città in maniera più equili-brata”. Nell'apprezzare il proposito di “far sì che non si perda il patrimonio di vani” sottolinea, tuttavia, come è indispensabile “non perdere di vista un concetto più ampio: quello della qualità della vita e della crescita equilibrata e funzionale dell'intera città”.
Il rappresentante dell'Associazione degli Imprendi-tori Edili ha espresso l'ampia apertura della categoria “al cambiamento e ad una cultura d'impresa diversa dagli usuali stereotipi” ed ha sollecitato la pubblica amministrazione a fare la propria parte per fornire gli strumenti per potere tradurre tali sforzi in fatti, tra i quali indispensabile può essere il piano particolareggiato”. L'ANCE ha dichiarato di essere disponibile a destinare parte delle risorse finanziarie acquisite per interventi nel centro storico. Ma gli imprenditori chiedono che si definiscano i tempi di intervento in maniera certa; che vengano individuate le aree e i comparti sui quali sia possibile operare; che vengano specificati gli obiettivi di pubblica utilità richiesti per tali operazioni.
Ampia disponibilità ha espresso il Direttore della Lega delle Cooperative ad investire nel centro storico almeno il 30% delle risorse finanziarie acquisite per l'edilizia residenziale. Ha chiesto la sollecita approvazione del Piano Particolareggiato per potere avere tempi certi e ravvicinati.
Il rappresentante dell'Associazione dei Commercianti ha espresso dubbi per la destinazione a scopo abitativo dei vani non occupati. Secondo il rappresentante dei commercianti il centro storico dovrebbe in buona parte essere recuperato per far spazio a case vacanza. Oggi c'è una notevole domanda di case vacanze per strutture ricettive alternative agli alberghi. Altra richiesta forte riguarda le cosiddette case albergo per anziani. Occorre un centro storico effettivamente vivibile, con diversi luoghi di aggregazione e con la possibilità importantissima del parcheggio “all'esterno della zona pedonale”.
Il Dott. Giorgio Veninata, in rappresentanza del Comitato del quartiere Carmine Putie - Santa Lucia Santa Maria delle Scale, costituitosi nell'ottobre del 2003, ha sollecitato l'Amministrazione ad accelerare l'elaborazione del Piano Particolareggiato del Centro Storico nell'interesse dell'intera città, al fine di potere attingere finalmente ai finanziamenti comunitari per i “contratti di quartiere” e per potere indirizzare investimenti pubblici e privati al recupero dell'edilizia resi-denziale. Infine, ha proposto la costituzione di un Forum del Centro Storico che sia l'espressione di amministratori, cittadini, organismi istituzionali, realtà associative e organizzazioni sociali.
L'Architetto Salvatore Scuto, nell'apprezzare, per l'alta qualità, il lavoro svolto dall'Ufficio Tecnico, ha sollecitato la realizzazione di collegamenti per migliorare l'accessibilità e anche la sicurezza del centro storico.
Il Capo Gruppo di AN, Geom. Salvatore Battaglia, a conclusione di un articolato intervento, con il quale ha rivolto alcune critiche alla Amministrazione, ha dichiarato che “il Centro Destra è disponibile ad assumersi la proprie responsabilità. Occorre lavorare per scelte che siano condivise dal Consiglio - ha concluso - perché la città non può aspettare oltre e si deve arrivare subito al P.P. da trasmettere a Palermo all'indomani dell'adozione del Piano Regolatore Generale”.
L'Assessore Antonio Di Paola ha segnalato la necessità che il Piano particolareggiato affronti il tema delle vie di fuga nel Centro Storico, in sintonia con il Piano Comunale di protezione civile, in corso di redazione.
Il dibattito, con gli interventi di cittadini, tecnici e del rappresentante di Lega Ambiente, Claudio Conti, ha richiamato l'attenzione sull'opportunità che lo strumen-to di pianificazione esecutiva contenga delle indicazioni per dotare le abitazioni di impianti di energia rinnovabile, solare, fotovoltaico od altro per dare una risposta efficace al tema del miglioramento della mobilità al fine di evitare la congestione e per potere predisporre un piano di risanamento energetico. È stato espresso apprezzamento per le dichiarazioni che hanno evidenziato come “non esistano barriere ideologiche e politiche alla approvazione del Piano”.
L'Avv. Gaetano Barone ha spezzato una lancia in favore del Piano Particolareggiato che deve contribuire in modo decisivo a recuperare la funzione abitativa del centro storico perché senza di essa il progetto di rivitalizzazione sarà destinato al fallimento. “Potrà avere la funzione culturale - ha sottolineato - potrà avere la funzione turistica, ma se gli manca la linfa vitale della fun-zione abitativa, quel centro storico rimane un palcoscenico destinato, presto o tardi, con il mutare delle mode ad essere abbandonato”. Sono tutte indicazioni utili di un convegno davvero proficuo che l'Ufficio del Piano e l'Amministrazione non mancheranno di valutare con la dovuta attenzione.
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