L'immobile, oggetto dell'intervento, è sito a Ragusa in via Armando Diaz ed è parte di una costruzione avente una forma ad U, nella cui parte centrale un cortile permette l'accesso dalla strada ai singoli locali che vi si affacciano. Nella costruzione possiamo dunque distinguere tre diversi corpi: l'ala est, su cui si è recentemente intervenuto, l'ala ovest e la parte centrale a sud, tutti ad un solo piano fuori terra ad eccezione dell'ala est che presenta un locale interrato in corrispondenza della parte prospiciente la strada. Il complesso, utilizzato fino ai primi anni '70 come macello degli animali da carne, è stato oggetto negli anni '90 di un primo intervento di restauro che ha riguardato l'ala ovest, il corpo a sud, parte dell'ala est ed il cortile. Questo intervento è stato caratterizzato dall'utilizzo di strutture metalliche all'interno di quelle murarie esistenti permettendo la realizzazione di un soppalco. A seguito di ciò la parte dell'immobile ristrutturata è divenuta sede del Centro Servizi Culturali. L'ala est, esclusa da qualsiasi intervento di restauro e di manutenzione, presentava invece uno stato di completo abbandono e degrado che non ne permetteva l'utilizzo. Questa parte del fabbricato è costituita da un vano delle dimensioni di m. 12,05 x
5,80 con copertura a tetto sorretta da una struttura a capriate di legno e dal sottostante vano interrato coperto con volta a botte di conci calcarei. Il vano a piano terra è accessibile dal cortile centrale tramite due aperture ed è collegato, internamente, al gruppo dei servizi igienici e nella parte sud, in corrispondenza del gruppo servizi, ha inizio la scala che immette al piano interrato, delle dimensioni di m. 12,05 x 5,10, che si prolunga a nord in un condotto sottostrada. La progettazione dell'intervento, sia per la presenza della parte interrata, sia per le esigenze proprie di una sala pluriuso, non poteva seguire i canoni e le modalità dell'intervento precedente. L'orientamento è stato quello di rendere poco invasivi gli interventi sugli elementi strutturali esistenti e di minimizzare l'inserimento di nuovi elementi costruttivi. Si è quindi mantenuta l'impostazione originale sia per quanto riguarda l'altezza del vano da adibire a sala pluriuso, sia per quanto riguarda il tetto, realizzato con una struttura costituita da tre capriate semplici, poggiante sulla muratura, su cui sono stati posti i correnti che portano il doppio tavolato con al suo interno uno strato di materiale coibente. Stesso principio è stato utilizzato per la volta sovrastante il l
ocale interrato che è stata consolidata mediante lo svuotamento dei rinfianchi, la successiva scarnifica dei giunti, l'applicazione di rete elettrosaldata ancorata alla volta, la realizzazione di una cappa in cemento e il riempimento dei rinfianchi con calcestruzzo alleggerito. Anche per quanto riguarda i materiali impiegati si è fatto riferimento alla tradizione utilizzando pietra asfaltica levigata e lucidata per la pavimentazione, coppo per il manto di copertura e legno per gli infissi. Gli interventi realizzati al fine di rendere fruibile l'immobile, oltre quelli già citati, hanno riguardato l'adeguamento della sala alla normativa antincendio, la realizzazione degli impianti elettrico, di riscaldamento e condizionamento, la modifica alla distribuzione dei servizi igienici al fine di ricavare il servizio per i portatori di handicap. Per quanto riguarda i prospetti si è proceduto alla pulitura dello zoccolo in basole di calcare, alla stuccatura dei giunti e alla successiva stesura di prodotti protettivi, alla pitturazione dei muri nei colori già esistenti e alla pitturazione della cancellata.
correnti che portano il doppio tavolato con al suo interno uno strato di materiale coibente. Stesso principio è stato utilizzato per la volta sovrastante il locale inte
rrato che è stata consolidata mediante lo svuotamento dei rinfianchi, la successiva scarnifica dei giunti, l'applicazione di rete elettrosaldata ancorata alla volta, la realizzazione di una cappa in cemento e il riempimento dei rinfianchi con calcestruzzo alleggerito. Anche per quanto riguarda i materiali impiegati si è fatto riferimento alla tradizione utilizzando pietra asfaltica levigata e lucidata per la pavimentazione, coppo per il manto di copertura e legno per gli infissi. Gli interventi realizzati al fine di rendere fruibile l'immobile, oltre quelli già citati, hanno riguardato l'adeguamento della sala alla normativa antincendio, la realizzazione degli impianti elettrico, di riscaldamento e condizionamento, la modifica alla distribuzione dei servizi igienici al fine di ricavare il servizio per i portatori di handicap. Per quanto riguarda i prospetti si è proceduto alla pulitura dello zoccolo in basole di calcare, alla stuccatura dei giunti e alla successiva stesura di prodotti protettivi, alla pitturazione dei muri nei colori già esistenti e alla pitturazione della cancellata.
Con il restauro dell'ala est si completa l'opera di recupero e di ristrutturazione dell'intero fabbricato che una volta era il macello comunale e che oggi è divenuto la sede del
Centro Servizi Culturali, operando così una radicale trasformazione sia nella struttura costruttiva che nella destinazione d'uso.
I locali dell'ala est ristrutturata sono stati dati in consegna al Centro di Servizi Culturali di Ragusa che ne gestirà l'uso. Abbiamo chiesto al direttore del Centro, Emanuele Schembari, come sarà utilizzata la nuova struttura.
“Abbiamo recentemente inaugurato i locali con l'allestimento della mostra di cartoline su Ibla, raccolte dal dott. Andrea Ottaviano. Pensiamo di utilizzare l'ala est come sala-mostre perché lo spazio a disposizione è ben strutturato e predisposto per questo tipo di attività, considerato anche che a Ragusa mancano locali idonei per l'esposizione di opere d'arte. Questo non toglie il fatto che la sala potrà essere utilizzata per conferenze e come auditorium; infatti si presta bene per l'esecuzione di concerti essendo insonorizzata. Sarà sicuramente attrezzata per consentire di utilizzare i locali per queste varie finalità”.
Progettisti:
arch. Salvatore Cascone, ing. Biagio Baglieri
Impresa che ha eseguito i lavori:
Occhipinti Vincenzo di Ragusa
Responsabile Unico del Procedimento:
geom. Rosario Ingallinera
Importo complessivo dell’opera: € 130.529,00
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