Ragusa Sottosopra
n.1 del 04/02/2011
Colori e materiali come beni culturali
Maria Grazia Bocchieri, Giornalista
Il tema della riqualificazione urbana rappresenta un nodo centrale nell'insieme di interventi di pianificazione messi in campo dall'am-ministrazione Dipasquale.
Fra questi assume un aspetto più che rilevante il Piano Colore per il quale sin dal 2007 l'amministrazione, attraverso il Settore Centro Storico, sta lavorando alla sua definizione.
Il colore costituisce un elemento fondamentale nella lettura e nella definizione di una nuova qualità ambientale in quanto la colorazione del nostro centro storico, con l'introduzione di gamme cromatiche, di tecniche e di materiali idonei, darà sicuramente una qualificazione maggiore al processo di valorizzazione già in atto da tempo. Il Piano del Colore si caratterizza come uno strumento di coordinamento degli interventi di manutenzione, di ristrutturazione e di risanamento dei paramenti murari, comprendendo non solo le superfici da ritinteggiare, ma l'insieme delle componenti del progetto architettonico in cui sono inserite.
Si tratta di un aspetto fondamentale sul quale il dirigente del Settore Centro Storico, l'arch. Giorgio Colosi, da sempre insiste e spinge affinché se ne comprenda in pieno la rilevanza, che è l'essenza della finalità del Piano.
Nella definizione stessa del progetto, “Riqualificazione delle cortine esterne del Centro Storico”, che sta portando avanti il settore, si può cogliere una tematica molto più ampia che comprende la questione colore senza dubbio, ma che non tralascia di certo lo scopo di mettere “ordine” alle facciate di case e palazzi della città. Tutto ciò si può mettere in pratica attraverso una serie di interventi che tengano conto della qualità dei materiali che vengono utilizzati per le facciate e per gli infissi, del recupero del materiale lapideo, della illuminazione e delle insegne delle attività commerciali. Insomma tutto ciò che appartiene ad una più ampia visione dell'intero agglomerato su cui si va ad interagire.
Per la realizzazione di tale progetto l'ammi-nistrazione ha coinvolto l'Università di Catania ed il gruppo Boero Brand Attiva s.p.a. di Genova, azienda privata di livello nazionale, che al suo attivo vanta una collaborazione con oltre 70 amministrazioni comunali impegnate nella stesura dei Progetti Colore tra cui Genova, Capri etc.. I risultati di questi mesi di studio sono stati illustrati lo scorso mese di dicembre nel corso di una due giorni organizzata a Ragusa Ibla, presso l'auditorium della restaurata Chiesa di San Vincenzo Ferreri, dall'amministrazione comunale e dalla azienda ragusana Leggio Ferramenta e Colori.
In quella occasione i tecnici dell'Università hanno illustrato gli studi fatti sia sui nostri palazzi di notevole pregio artistico ed architettonico, che su quelli di interesse storico “minore”; i lavori dell'ateneo si sono indirizzati sulla ricerca e l'utilizzo del materiale lapideo che riveste la maggior parte delle cortine esterne degli edifici.
L'azienda chimica ligure, che nell'appuntamento ragusano era rappresentata dalla dott.ssa Olga Bottaro, direttore della ricerca, sviluppo e marketing, da più di un anno affianca l'Università di Catania ed il nostro Settore Centro Storico. “L'esperienza del Piano Colore di Ragusa - ha dichiarato la Bottaro - è stata particolarmente prestigiosa in quanto erano inseriti come ambiti sia il nuovo centro storico della città alta che il comparto di Ibla, ricco di edifici barocchi di pregevole fattura”. In tal senso l'azienda, di concerto con il suo partner ragusano, ha effettuato i sopralluoghi, il rilievo dei colori e, in accordo con gli altri componenti del gruppo di lavoro impegnati nella stesura del Piano Colore, la riproduzione delle cromie tipiche degli ambiti analizzati.
“Dopo questa fase di studi e di confronto gli uffici sono già tecnicamente impegnati a produrre tutti gli atti grafo-tecnici che consentiranno una prima valutazione in Commissione Centro Storico entro un mese”, questo è quanto asserisce l'assessore Salvatore Giaquinta. E conclude: “entro i successivi trenta giorni la proposta inizierà l'iter di esame da parte delle altre commissioni consiliari competenti, ed infine da parte del Consiglio Comunale. Il Piano e le sue norme, in complessivi tre mesi, diverranno uno strumento immediatamente operativo”.
All'assessore chiediamo se, anche alla luce della legge 61/81, le norme che scaturiranno saranno più complesse per i cittadini. Qualsiasi strumento urbanistico e di pianificazione deve sintetizzare aspetti di indirizzo socio-culturale e politico ed aspetti di tipo operativo. Gli indirizzi sociali e politici sono quelli che l'amministrazione pone a base della propria programmazione e che guidano poi l'azione amministrativa attraverso gli obiettivi fissati. Su questi indirizzi i cittadini intervengono in fase di formazione e di successiva valutazione, anche correttiva, allo scopo di fare divenire tali indirizzi patrimonio sociale e culturale diffuso. Nello specifico - conclude l'assessore - i cittadini stessi diverranno portatori verso gli altri di una cultura del colore e della qualità delle cortine edilizie. Dalla due giorni tenutasi ad Ibla si evince che il Piano Colore non vuole rappresentare semplicemente una regolamentazione delle tonalità cromatiche, ma un sistema che attiene anche al modus operativo di intervento in rapporto con la percezione fra spazio aperto e volumi costruiti, con la destinazione degli edifici e con il fatto che il nostro centro storico è formato sia da monumenti che dalle vecchie case, e queste componenti tutte insieme compongono la città antica. Il bene culturale che si intende tutelare e conservare.
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