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Ragusa Sottosopra

n.1 del 04/02/2011

Il regista Enzo Battaglia

Emanuele Schembari, Scrittore-Giornalista

foto articoloVita e opere di un intellettuale ragusano che scelse la macchina da presa come passione e mestiere. A lui si deve la scelta di Ragusa come set cinematografico
per uno dei film cult del cinema italiano, Divorzio all'Italiana di Pietro Germi. Al regista ragusano il Comune ha intitolato l'ex via 319.


Sabato 11 dicembre scorso, alla presenza delle autorità cittadine, in contrada Cisternazzi, non lontano dal nuovo Ospedale di Ragusa in costruzione, è stata intitolata una strada al regista cinematografico ragusano Enzo Battaglia, nato nel 1936 e scomparso prematuramente nel 1987.
Erano presenti la sorella del regista, Maria, già docente universitaria di materie scientifiche all'Università di Catania, e alcuni suoi parenti ed amici.
Enzo Battaglia, il cui vero nome è Gaudenzio, è figlio di Salvatore, noto come Totò, originario di Ragusa Ibla, laureato in giurisprudenza e funzionario dell'Amministrazione Provinciale di Ragusa.
E' anche corrispondente del “Giornale d'Italia “ e autore di un libro di storia locale. Il nonno paterno, Gaudenzio, pianista e compositore, è l'organista della Chiesa di San Giorgio, a Ragusa Ibla. La madre, Marianna Mazzone, è nata a Vittoria.
Enzo Battaglia ha frequentato la scuola elementare di via Ecce Homo, la scuola media “Francesco Crispi”, il Ginnasio e il Liceo “ Umberto I°. Si è ritirato al 3° Liceo e si è trasferito al Convitto “Cutelli“ di Catania dove, nel 1955, ha conseguito la licenza liceale. Si è iscritto in Lettere Moderne all'Università di Messina, dove ha sostenuto una decina di esami. Nel frattempo ha collaborato al periodico studentesco “Leggi che ti passa”, al giornale goliardico “Il pernacchio” e al mensile “Libero pensiero”, tutti pubblicati a Ragusa. Fa parte della redazione giornalistica del settimanale “Ragusa Sera”, diretto da Lino Blundo. Nel 1959 ha vinto il concorso di regia cinematografica al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, classificandosi al primo posto, ottenendo una borsa di studio.
Suoi compagni di corso erano Marco Bellocchio e Liliana Cavani, poi diventati noti registi cinematografici, e fra i suoi docenti c'è Andrea Camilleri, successivamente diventato noto per i suoi romanzi. Nel 1960 ha collaborato alla sceneggiatura di “Salvatore Giuliano” di Franco Rosi ed è aiuto regista dfoto articoloi Orazio Costa al Teatro “La Cometa” di Roma per tutta una stagione di prosa. Nel 1961 si è diplomato in regia cinematografica, realizzando “Che farai questa estate?”, un cortometraggio a soggetto, interpretato da allievi attori del Centro Sperimentale. Nello stesso anno ha realizzato i documentari “Roma, momenti in jazz” (invitato al Festival di Cannes e trasmesso dalla Rai) e “Battaglie di carta”(Premio speciale del Ministero di Turismo e Spettacolo).
Sempre nel 1961 è nominato assistente alla regia da Pietro Germi per “Divorzio all'italiana” e lo convince a girare il film (poi vincitore a Cannes) a Ragusa. Nel 1962 cura la regia del suo primo film, “Gli arcangeli”, con Stefano Satta Flores, Roberto Bisacco e Paolo Graziosi, ottenendo un buon successo di critica. Nel 1963 gira il cortometraggio a soggetto “Estate”, che viene inserito nel film a episodi “La vita provvisoria”. Nel 1964 realizza il documentario “Sanremo, gran gala di ricordi” e viene ingaggiato dal produttore Franco Cristaldi per scrivere la sceneggiatura del film “Le mosche d'oro”, tratto dal romanzo di Anna Banti, vincitore del Premio Strega, nello stesso anno, film che non viene mai realizzato. Sempre nel 1964 sposa Lucilla Anastasio, figlia di un avvocato siciliano, originario di Belpasso, e di una milanese, dipendente del Ministero dello Spettacolo. Nel 1965 nasce Alexandra (ora docente di materie scientifiche all'Università La Sapienza di Roma) e gira “Idoli controluce” con Massimo Girotti, Valeria Ciangottini, Omar Sivori e Riccardo Garrone. Nel 1967 esce “Playboy”, poi distribuito con il titolo “Non ti scordar di me” con Caterina Caselli e Sergio Leonardi.
Nel 1968 realizza “Relazione di mare” (riduzione televisiva e regia) da un racconto omonimo di Raffaele Brignetti, trasmesso dalla Rai. É del 1969 “Addio Alexandra”, con Anna Maria Pierangeli (che morirà immediatamente dopo aver girato il film), Colette Descombes e Glenn Saxon (film invitato alla XXX Mostra Internazionale di Venezia nello stesso anno).
Nel 1970, per motivi di salute, si trasferisce a Catania, dove abitano la madre e la sorella Maria.
É con lui la parigina Colette Descombes, protagonista del suo ultimo film, ormai sua compagna di vita.
Comincia per lui un vero calvario e passa da una clinica all'altra, interrotto da una foto articolosua breve permanenza a Ragusa, dove, insieme a Colette, viene ospitato dal suo amico d'infanzia Francesco Baieli, all'epoca assessore ai Beni Culturali al Comune di Ragusa. Nel frattempo scrive la sceneggiatura del film “Catullo”, mai realizzato e, nel 1975, torna a Roma per girare il film “Fermi tutti è una rapina”. Nel 1977 torna a Catania, dove collabora a Tele Sicilia, e ritorna a Ragusa per girare , per conto della televisione privata Teleiblea, un documentario sul capoluogo Ibleo.
Ma non riesce a finire il suo lavoro per motivi di salute; viene anche ricoverato all'O-spedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa Ibla. Nel 1979 torna a Roma e dirige per conto della Rai il rotocalco televisivo “Tam tam”. Anche in questo caso interrompe bruscamente la sua attività per motivi di salute e ritorna a Catania, dove si spegne il 18 luglio 1987.
Negli ultimi anni della sua vita Enzo Battaglia ha scritto il romanzo “Se Ambra fosse ancora qui”, pubblicato nel 1996 da Libroitaliano di Ragusa, a cura del locale Centro Servizi Culturali. Il mondo del cinema lo ha praticamente dimenticato per anni e non è stato possibile neanche avere le copie dei suoi film, che si trovano nella cineteca nazionale.
Solo ai primi del 2009 il suo cortometraggio a soggetto “Che farai quest'estate?” viene visionato da Domenico Monetti, direttore della cineteca del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma che ne esalta il valore e riesce ad organizzare a Roma una giornata cinematografica dedicata al regista ragusano. Inoltre riesce a procurarsi tutti i suoi film, che sono stati presentati nel corso della 13ª edizione del Festival cinematografico Costaiblea, diretto dal regista toscano- ragusano Vito Zagarrio, che si è tenuta a Ragusa, presso il cinema Lumiere, nel dicembre del 2009 e che ha visto, tra gli altri, la presenza di Ettore Scola come ospite d'onore. Nella stessa occasione, a cura di Andrea Guastella, di Domenico Monetti e di Luca Pallanch, viene pubblicato il libro dal titolo “Un idolo in controluce - Enzo Battaglia”, che è un collage di vari interventi sul regista ragusano, la cui opera è stata rivalutata a livello nazionale e che ha avuto il grande merito di aver aperto, con “Divorzio all'italiana” di Germi, la porte di Ragusa ai numerosi set cinematografici che si sono succeduti negli ultimi cinquant'anni.

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