Ragusa Sottosopra
n.5 del 10/10/2011
Bilanci in crisi
Tempi duri per gli enti locali che devono fare i conti con i tagli dei trasferimenti sia nazionali che regionali e con le esigenze ed i bisogni dei cittadini e del territorio. Il dibattito sull' ultimo bilancio di previsione, varato a maggioranza dal consiglio comunale, ha evidenziato difficoltà, limiti e prospettive. Il punto di vista di Giorgio Massari consigliere del PD e Maurizio Tumino capogruppo del PDL
Il bilancio di previsione approvato lo scorso luglio ha di fatto in gran parte ratificato quello che già era stato impegnato in dodicesimi dai settori comunali. In virtù di questa considerazione molti consiglieri lo hanno definito “tecnico”. Anche la presentazione di emendamenti è sembrata alla stessa opposizione inopportuna. Qual è il suo giudizio?
Massari - Non esiste un bilancio tecnico, così come non esiste un governo tecnico. Qualsiasi bilancio, qualsiasi governo è politico, perché esercita la funzione propria della politica: quella di scegliere che fare, come farlo. Il bilancio è lo strumento giuridico-formale con cui si decidono le priorità della vita di una città. Esso è eminentemente politico, per questo è sottoposto ad una votazione democratica. Nel caso del bilancio 2011, il fatto che le opposizioni non abbiano prodotto emendamenti è legato ad una amara constatazione: ci trovavamo dinanzi ad un atto che per 8 dodicesimi era già stato utilizzato; non solo, probabilmente buona parte dei rimanenti 3 dodicesimi era stata impegnata. Spendersi in emendamenti costruttivi avrebbe richiesto un “preconsuntivo”, conoscere la situazione degli impegni e dei pagamenti relativi alla competenza e ai residui, richiesta da me avanzata, ma che l'amministrazio-ne ha considerato una contraddizione in terminis, come se approvare un bilancio preventivo a fine anno fosse, invece, il massimo della logica.
Tumino - Sicuramente un bilancio che non può essere ascritto, per gran parte delle somme, a scelte politiche fatte da questa maggioranza. L'avere già impegnato, in sede di approvazione, 8/12 del bilancio medesimo limita le scelte e le indicazioni di ciascun consigliere. Condividere appieno i ragionamenti che stanno alla base degli impegni già assunti testimonia, comunque, che il centrodestra agisce in piena armonia e nel segno della continuità amministrativa.
Mantenimento delle risorse per i servizi sociali e per l'università sono i due punti che l'amministrazione qualifica come caratterizzanti di un bilancio pesantemente mortificato dai tagli, “costretto” ad aumentare la Tarsu (in attesa che la raccolta differenziata dia i suoi frutti sul piano del risparmio) e ridimensionare drasticamente le risorse destinate alla cultura ed allo sport per pareggiare i conti. A suo avviso potevano essere fatte altre scelte?
Massari - Il bilancio 2011 ci offre un quadro di forte indebolimento delle condizioni finanziarie del Comune derivante dalla notevole riduzione dei trasferimenti dello Stato; sicuramente si potevano fare scelte diverse: nell'immediato, sul piano delle spese correnti, con l'abbattimento dei costi per incarichi di collaborazione autonoma e con una ricognizione più attenta delle spese per acquisto di beni, con investimenti legati al risparmio nella spesa per l'energia elettrica per le attività del Comune con una programmazione più attenta sul piano delle entrate, con accertamenti più consistenti sull'evasione delle varie tasse e tributi comunali; inoltre l'anda-mento negativo del contributo per il permesso di costruire avrebbe dovuto spingere a sostenere l'industria edilizia con modelli che non implicano sperpero di territorio, ma incentivano la riqualificazione ed il riuso del patrimonio esistente.
Tumino - In fase di pianificazione occorre fare delle scelte precise, come privilegiare i servizi alle persone. L’università, poi, rispetto ad iniziative legate all'effimero, dà il senso della responsabilità che questo consiglio comunale ha in materia di programmazione economica e dà anche una visione di quello che la maggioranza che sostiene il sindaco Dipasquale ha su come si deve sviluppare l'intera comunità.
Puntare sulla formazione universitaria, con l'accortezza di salvaguardare chi, oggi, si trova in stato di disagio sociale ed economico, ci consentirà, certamente, di avere in futuro nuove occasioni e prospettive di sviluppo.
Cosa metterebbe in campo in previsione del prossimo bilancio? E come uscire dalla tenaglia dei trasferimenti nazionali e regionali che in prospettiva potrebbero ulteriormente e progressivamente ridursi?
Massari - Il Comune dovrà porre maggiore attenzione ai fondi strutturali e alla legislazione speciale, accrescendo la sua capacità di progettazione per utilizzare le risorse stanziate dallo stato per i siti UNESCO : ad esempio utilizzando i fondi previsti dall'art. 4 comma I della legge 77/2006 (nel triennio 2010-12 lo Stato ha stanziato 7.221.000 di euro). L'approvazione della quinta manovra finanziaria in due mesi, pur riducendo ulteriormente i trasferimenti da parte dello Stato, dà strumenti ai comuni per rimodulare i tributi locali. La sfida sarà quella di azioni fiscali locali più eque di quelle nazionali.
Tumino - Di certo occorrerà prevedere un'azione forte mirata al recupero delle somme dell'evasione delle imposte comunali (ici, acqua, spazzatura). Tutto ciò consentirebbe all'ente di introitare maggiori risorse. Una politica virtuosa di "aggressione" ai fondi della programmazione comunitaria permetterebbe al nostro ente una certa autonomia economica finanziaria e di sopperire, in questo congiunturale periodo di crisi economica, alla naturale riduzione dei trasferimenti regionali e nazionali.
Nel quadro di una crisi nazionale e internazionale economica di grande dimensioni, ogni soggetto istituzionale coinvolto dovrebbe fare la propria parte per scongiurare effetti depressivi e implosivi cercando di coniugare i tagli alla spesa e gli investimenti per la crescita. Che ruolo potrebbero giocare le realtà locali in questo processo?
Massari - Le realtà locali possono giocare un ruolo centrale nel superamento della crisi. Intanto alimentando il mercato locale, sostenendo l'innovazione nei settori produttivi tradizionalmente trainanti: settore agricolo ed edilizia, unitamente a settori emergenti come quello del turismo. Ragusa possiede un patrimonio storico-urbanistico e paesaggistico importante; è strategico attivare una nuova azione politica sullo stile bipartisan che portò all'appro-vazione della legge su Ibla, ma questa volta a livello europeo per il recupero e la riqualificazione delle città con centri storici significativi.
Come suggerisce Giorgio Chessari, è necessario che Ragusa, insieme agli altri comuni, si faccia promotrice di iniziative di incentivazione a livello europeo e nazionale; tra queste iniziative vi potrebbe essere quella di organizzare un convegno europeo per il rilancio del progetto di recupero dei centri storici seguendo la grande tradizione del Simposio di Bologna del 1974.
Ma un ruolo importante come strumento per lo sviluppo locale potrà essere giocato dall'univer-sità.
Una classe politica che non solo riesce a mantenere l'esistente ma crea le condizioni per lo sviluppo di un autonomo polo universitario acquisirebbe una valenza assoluta nella storia politica ragusana.
Tumino - L'ente Comune nell'ambito delle scelte macroeconomiche gioca sicuramente un ruolo marginale.
Nell'ambito locale questa amministrazione dovrà mettere in campo misure tali da determinare effetti moltiplicatori degli investimenti.
Prevedere incentivi straordinari e/o contributi in conto capitale per avviare o espandere un'attività imprenditoriale nel settore delle piccole e medie imprese, dell'agricoltura e del commercio potrà rappresentare un sicuro vantaggio per l'economia iblea.
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