Ragusa Sottosopra
n.5 del 10/10/2011
Gli angoli della coperta
Come affrontare la crisi economica per tenere in equilibrio i conti delle casse comunali.
Ne parliamo con l'assessore al Bilancio Maria Teresa Tumino
Il bilancio di previsione approvato a luglio ha risentito degli ennesimi tagli dei trasferimenti agli enti locali. L'aumento della Tarsu la conseguenza più pesante. Quale sarà l'impatto sulle famiglie ragusane e sulla qualità del servizio?
L'impegno assunto dal nostro Paese nei confronti dei partner europei riguardo al pareggio di bilancio non è certo indolore, perché comporta grossi sacrifici e tagli che sono sotto gli occhi di noi tutti cittadini, ma sicuramente a farne le spese per primi sono gli enti locali che hanno visto già nel 2010 ridotti sensibilmente i trasferimenti da parte dello Stato e della Regione. Non è rimasto indenne certo il Comune di Ragusa che ha subìto complessivamente tagli per € 2.800.000, e se a questo si aggiunge un incremento del costo del servizio di raccolta dei rifiuti per cause non certo imputabili all'ammi-nistrazione, il quadro della situazione finanziaria del nostro ente non si può definire, certo, roseo. Il sindaco e la nuova giunta si sono trovati di fronte perciò a scelte difficili e impopolari, poiché non è bastato cercare di razionalizzare le risorse disponibili, recuperare tributi e imposte, tagliare spese quali fitti, contributi, spese di rappresentanza, per la verità, al lumicino, ma si è stati costretti anche ad aumentare la Tarsu del 10%, per recuperare l'aumento del costo del servizio RSU. Questo aumento della Tarsu, comunque, non impatta in maniera pesante, dal momento che per una abitazione media di circa mq. 100 l'aumento sarà di circa € 25,00 annui; certo, in tempi difficili come questi avremmo preferito non mettere le mani nelle tasche dei nostri cittadini, ma è stata una scelta inevitabile. Importante mi sembra sottolineare che comunque questa manovra ha consentito di continuare a garantire alle fasce deboli del nostro territorio la qualità dei servizi sociali, per i quali il nostro Comune è andato sempre orgoglioso, trovandosi sempre vicino ai propri cittadini in difficoltà.
La manovra finanziaria esitata dal governo nazionale ripropone un ulteriore ridimensionamento delle risorse da destinare agli enti locali. Il sindaco Dipasquale, in una recente conferenza dei sindaci dove si affrontava il tema della crisi economica, ha espresso l’intenzione di aprire un confronto aperto con le parti sociali per la redazione del prossimo bilancio di previsione. Quindi un bilancio condiviso?
Il protrarsi della stagnazione economica, la crisi del debito sovrano di alcuni Paesi, fra cui l'Italia, ha imposto una ulteriore manovra di riequilibrio dei conti pubblici, che ha comportato, con la cosiddetta manovra di Ferragosto, e con le ulteriori prossime manovre che già si annunciano, ulteriori tagli agli enti locali. Lo sforzo aggiuntivo per anticipare al 2013 il pareggio del bilancio pubblico italiano continua ad influenzare negativamente il bilancio degli enti locali. È molto recente l'analisi di Moody's (l'agenzia di rating) sul “carico aggiuntivo su bilanci già sotto pressione” e sulle “incertezze nella distribuzione di poteri e responsabilità fra i governi locali”, analisi che punta, prima di tutto, l'attenzione sul deterioramento della capacità dei governi locali di assicurare i servizi fondamentali e obbligatori ai propri cittadini, e l'impossibilità di realizzare investimenti con conseguenti ricadute negative sullo sviluppo del territorio e sulla qualità di vita dei cittadini. Il sindaco Dipasquale è ben consapevole delle difficoltà che lo attendono e ne ha dato ampie dimostrazioni in occasione del consiglio comunale congiunto di tutti i comuni della provincia che hanno aderito alla protesta promossa dall'Anci, tenutosi presso la Camera di Commercio il 15 settembre scorso, dove ha lanciato un'accorata richiesta nei confronti del Governo affinché riveda la manovra, nel senso più favorevole alla Municipalità; in ogni caso il sindaco ha troppo rispetto dei suoi cittadini e tiene a condividere con essi le sue scelte, perciò, come ha sempre fatto, si confronterà per la stesura del prossimo preventivo con tutti gli stockholders del territorio, affinché il prossimo documento possa essere partecipato e condiviso.
L'amministrazione comunale ha già pensato a come recuperare le sacche di evasione, che non sono certo marginali?
Certo, l'evasione è un problema che investe tutto il territorio nazionale; infatti abbiamo visto come il Governo a livello centrale punti in maniera forte sul recupero dell'evasione e già si stanno mettendo in campo strumenti efficaci. Anche il Comune di Ragusa sta adottando misure che permetteranno un controllo minuzioso del territorio. Infatti si sta lavorando alla costruzione di una banca dati che permetterà di avere a disposizione un'anagrafe immobiliare che consentirà di mappare tutto il territorio, controllare e incrociare tutti i dati a disposizione, non solo degli uffici tecnici e tributari, ma anche dell'Agenzia delle Entrate e del Territorio.
Credo che l'utilizzo di efficienti banche dati e la collaborazione con l'Agenzia delle Entrate in particolare, come rafforzata con la recente manovra fiscale, e con la convenzione, che in attuazione delle disposizioni di legge citate, è stata recentemente sottoscritta dal sindaco e dal direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate dott. Giamportone, consentiranno il recupero di buona parte dell'evasione con risultati positivi per le finanze del Comune, dal momento che il 100% dell'accer-tato andrà a vantaggio dell'ente locale.
Considerando l'attuale contesto generale di incertezza e precarietà, quali sono secondo lei le priorità che l'amministrazione comunale dovrà affrontare per il prossimo futuro per scongiurare tendenze implosive sul piano socio-economico?
Credo che sarà sempre più difficile amministrare la città, avendo, per un verso, rigide regole di finanza pubblica da rispettare, e sul fronte delle uscite la lievitazione delle spese correnti, in parte incomprimibili, quali i servizi essenziali e obbligatori, le spese per il personale e gli interessi passivi, mentre la crisi economica aumenta la domanda di interventi sociali con possibili implosioni sociali. Pertanto se si vorrà evitare sia un ridimensionamento dei servizi erogati, che un inasprimento della pressione fiscale locale (opportunità offerta dalla recente manovra che prevede la possibilità di aumentare l'addizionale irpef comunale), eventi che potrebbero comportare, in un momento così difficile, tensioni sociali, bisognerà operare una razionalizzazione della spesa, sfruttando nel modo più efficace possibile le risorse disponibili, mettere a rendita i numerosi immobili dell'ente e lavorare sul fronte del contrasto all'evasione, potenziando anche gli uffici tributari, in modo da assicurare una vera perequazione tributaria.
Aggiungi questo link su: