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Ragusa Sottosopra

n.5 del 10/10/2011

Ebrei, Camarina e...Dintorni

foto articolo

Fra il IV e V secolo è possibile circoscrivere presenze giudaiche nell'area iblea



Esistevano famiglie o piccole comunità di ebrei nei villaggi rurali dell'antica chora camarinese cioè nell'area iblea, nell'entroterra siracusano?
Dall'esame delle testimonianze archeologiche si potrebbe rispondere affermativamente. Questi reperti possono essere oggetti della cultura materiale o iscrizioni che recano direttamente simboli immediatamente identificabili (la menorah) e iscrizioni di tipo magico-sincretistico in lingua greca in cui una certa grafia ebraicizzante è piuttosto circoscrivibile o ad una conoscenza “nostalgica” dell'ebraico o ad un uso meramente rafforzativo ed evocativo degli aspetti magici. Questi ultimi documenti possono essere negativi (defixiones) o positivi (Philakteria), come preghiere di protezione su lamine, o su pietra o preghiere meramente esorcistiche o anfoto articoloche documenti di tipo gnostico, come anelli o amuleti.
Nell'area iblea è quindi possibile circoscrivere la diffusione delle presenze giudaiche fra il IV e il V sec. e.v. (era volgare - d.C.): alcune famiglie sono sicuramente documentate negli insediamenti rurali fra Noto e Modica; infatti piccoli ipogei funerari sono caratterizzati della menorah incisa a grandi tracciati in località Gesira (P. Orsi, in N, Sc. 1897, p. 89; A.M. Sammito, V.G. Rizzone, Aspetti della cristianizzazione negli Iblei sud-orientali, in Atti del IX Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana - Agrigento 20-25 nov. 2004 - Palermo 2007, p. 1605) e a Cava Lazzaro (Sammito-Rizzone, op.cit.). Altre famiglie ebraiche fra il IV e il V sec. e.v., nell'ambito degli insediamenti più prossimi all'antica Camarina, sono sicuramente esistite ad Acrillae dove un fanciullo della comunità, Jason, fu sepolto con una lastra in cui fu incisfoto articoloa una menorah.
Anche nel vicus di località Piombo, vicino la costa, la comunità ebraica si riservò un area funeraria isolata rispetto al nucleo centrale del cimitero e rese riconoscibili le sepolture con l'incisione di una menorah. Pure nel villaggio rurale costiero di Caucana dovevano esistere alcune famiglie ebraiche a cui apparteneva una lucerna con il simbolo della menorah.
Forse altre piccole comunità erano pure fra Camarina e l'immediato entroterra: nelle fattorie e nei villaggi lungo il fiume Ippari (una tavoletta di piombo iscritta e frammenti di lamine di piombo sarebbero da attribuire a questi nuclei). Ma documenti di questo genere, probabilmente preghiere esorcistiche su lamine o su pietra, non possono direttamente associarsi a famiglie ebraiche quanto piuttosto ad un uso con intenti magici di elementi linguistici o culturali della cultura giudaica. Ma questo è un ambito di ricercafoto articolo ancora molto aperto.
Comunità di cristiani, ebrei e pagani, che spesso si mostrano sincretiche e che sono recettive di una certa magia rurale, sono esistite a Comiso, nell'altipiano ibleo e a Modica. A questo genere di documenti è possibile attribuire le due lamine in oro di Comiso: una databile al V sec. e.v., proveniente dall'edificio termale, che riprende aspetti degli inni della mistica ebraica e una dalla necropoli di San Leonardo (oggi al Museo di Siracusa) del IV-V sec. e.v. in pseudo ebraico che rivelerebbe un certo interesse per la cultura religiosa e magica di tradizione ebraica (cfr. per ultimo con bibl. precedente G. Manganaro, Giudei grecanici nella Sicilia imperiale, in Ebrei e Sicilia, Palermo 2002, pp 31-41). Da Comiso (dal Castello e da località Crucidda) e da Ragusa (località Maurino e Castiglione) provengono pure lastre (oggi conservate al Castello Ursino di Catania e al Museo di Ragfoto articolousa) con esorcismi in cui vi ricorrono i nomi giudaici Iao, Adonai e Sabaoth per la protezione di culture (G. Pugliese Carratelli, Epigrafi magiche cristiane della Sicilia orientale, in Rend. Mor.Acc. Lincei, s.VIII, 8, 1959, p. 182 e ss; M. Burzahechi, Nuove iscrizioni greche cristiane da Comiso, ibd., s.VIII, 14, 1959, pp. 406-407; G. Manganaro, Nuovi documenti magici della Sicilia orientale, ibd., s.VIII, 18, 1963, pp. 63-64. Per Castiglione cfr. G. Distefano,in Atti VI Congresso Naz. di Archeologia cristiana, Ancona 1983 (1985), p.687). Un documento simile proviene da un insediamento rurale di Modica (cfr. per ultimo G. Bevilacqua, S. Giannobile, Magia rurale siciliana: iscrizioni di Noto e Modica, Zeitschrift fur Papyrologie und Epigraphik, 133, 2009, pp. 135-146). Nonostante tanto materiale, rimane molto da fare per la storia degli ebrei in Sicilia: innanzitutto bisognerà prefoto articolocisare le più antiche attestazioni certe, a parte quelle ben consolidate dopo Costantino. Infatti occorrerà ben circoscrivere l'arrivo degli ebrei in Sicilia se si deve considerare con molti dubbi la moneta in piombo proveniente da Cava d'Ispica (oggi al Museo di Siracusa inv. 36170), recuperata da Orsi (cfr. G. Manganaro, Giudei grecanici, cit.), paragonabile con esemplari dello shekll della prima rivolta giudaica del 66-70 e.v.. E poi occorrerà capire meglio le regioni da dove provenivano gli ebrei siciliani, la composizione delle prime comunità giudeo-cristiane, le conversioni dal paganesimo al cristianesimo, la prevalenza dell'uso del greco nelle comunità, l'uso nostalgico dell'ebraico ed anche alcuni aspetti connessi al rispetto delle tombe o quelli più intriganti del sincretismo con aspetti magici.

A cura di Giovanni Di Stefano e Giusy Ventura


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