
Ragusa Sottosopra
n.4 del 18/07/2005
Castello di Donnafugata
IL RESTAURO DEL PARCO
L'intervento ha restituito a parte del parco il suo disegno originario e ha messo
in sicurezza gran parte del patrimonio floristico
Piero Guccione e Giacometto Nicastro


fedele del parterre r

Il parco si divide in tre grandi zone omogenee: l'orto-frutteto, i giardini formali e i giardini informali. Queste zone poi sono state suddivise in piccole sottozone d'intervento. Ovviamente si tratta di una scansione che talvolta può apparire una forzatura, ma questi anni di studio del parco ci hanno portato alla convinzione che si tratti di una sostanziale espressione della precisa volontà di chi ha realizzato il parco alla fine dell'800.
L'ort

Il ripristino dell'agrumeto è stato fatto con la piantagione di 100 unità di mandarini, secondo l'orditura presente nel rilievo del 1985 e la foto aerea del 1955. Al fine di evitare il problema dell'irrigazione a mano, è stato realizzato un impianto di irrigazione collegato con la centralina con comando automatico a tempo che garantisce l'acqua necessaria al mantenimento delle piante, che sarà molto limitata non avendo questo agrumeto finalità produttive.
In quest'area è stata demolita una costruzione realizzata in tempi recenti che veniva utilizzata a serra e anche a stalla per i cavalli, e che ostruiva la vista verso il mare, proprio alla fine del viale del tramonto.
E' rimasta la cisterna sottostante che oggi serve da riserva idrica per l'ir

L'area dell'orto frutteto, sulla base della relazione pedologica era la più degradata del parco, e pertanto bisognava riportarla a livelli sufficienti di fertilità attraverso concimazioni azotate. E' la zona più aperta e pertanto, dopo le operazioni di correzione del suolo, è stato realizzato un ampio prato rustico con la semina di Festuca arundinacea e di Stenotaphrum secundatum (Florida), adatto a climi secchi.
Il giardino delle delizie o formale
Il Giardinetto di palme presentava nelle foto storiche e nel rilievo del 1985 un elegante impianto geometrico, attiguo alla villa dal lato ovest. Occupava una superficie di forma quadrata, ai vertici della quale erano disposte quattro Phoenix canariensis, situate in altrettante aiuole triangolari b

Abbiamo riutilizzato le palme tolte dal bordo del fossato limitrofo al parterre, poiché si trattava di piante di recente introduzione che impedivano la vista sul parterre. Al centro della composizione è stata reimpiantata

Il disegno delle siepi di rosmarino, delle quali rimanevano ampie tracce, è stato ricostituito con l'ausilio di nuovi rosmarini.
Il Parterre, luogo della memoria, alla data di inizio lavori era ridotto ad un grumo inestricabile di cespugli, senza disegno e senza qualità alcuna, era il simbolo del degrado del parco. Si trova in prossimità del Castello, lungo la facciata nord. Dell'originario disegno d'inizio secolo, formato da stelle e mezze lune, non restava più nulla, ed anche la superficie iniziale si era ridotta, limitandosi a due sole aiuole di forma rettangolare. All'interno del disordinato disegno, formato da siepi di rosmarino, si trovavano delle fioriture di agapanto, narciso e giglio.
Questa è l'area dove la proposta progettuale

Nella parte superiore del parterre era preesistente un giardino formale caratterizzato da due rombi non perfettamente simmetrici oggi riprodotti fe

Il giardino informale
Racchiuse all'interno della maglia regolare di viali che si intersecano tra loro, si possono individuare delle aree dal carattere informale, non solo per la presenza di diversi elementi architettonici (coffee-house, tempietto, grotte, cenotafi), ma anche per la distribuzione della vegetazione e la forma irregolare della vi

Nel viale del tramonto, che attraversa tutto il parco da ovest ad est, sono state rinfoltite le siepi ai bordi con piantagioni di siepi di bosso; così come i vari riquadri di varie forme che costeggiano questo viale sono 'definiti' con le siepi che fino ad ora li hanno caratterizzati, e che sono in prevalenza di bosso ed in qualche caso di alaterno e rosmarino. Il

Il viale delle Casuarine è l'ampio viale che porta all'ingresso est, attualmente chiuso e del quale è previsto il restauro. E' previsto il reimpianto delle Casuarine mancanti nella parte più vicina al castello (per portare a termine questa operazione sono necessari tempi lunghi perché bisogna produrre le Casuarine nel vivaio del parco, come la modalità del corretto restauro dei giardini storici impone) mentre nella rimanente parte è bastata la normale opera-zioni di manutenzione.
Del viale della Coffee-hou

In corrispondenza dell'ingresso laterale esiste un filare fitto di Ficus che sono più che centenari e che sia per la disposizione (troppo fi

Il Bosco dei pini occupa un'ampia superficie a nord-est del giardino ed è costituita principalmente da Pinus halepensis e, nella parte più a nord, da alcuni ese


Lo svolgimento dell'incarico di consulenza fitopatologi-ca alla Direzione dei Lavori per l'intervento di "Recupero del Parco del Castello di Donnafugata" del Comune di Ragusa è stato eseguito applicando il procedimento di valutazione messo a punto da Mattheck e la sua scuola, che ha elaborato un metodo visivo denominato V.T.A. (Visual Tree Assessment-Valutazione visuale dell'albero) che, sulla base dei sintomi visivamente rilevabili, per-mette di individuare indicatori d

In considerazione dell'importanza di una diagnosi precoce della carie del legno e la verifica della stabilità degli alberi in genere, si è proceduto al controllo visivo (V.T.A.) delle piante ritenute a rischio, attraverso l'ispezione accurata delle stesse, ponendo particolare attenzione ai sintomi esterni e incentrando l'osservazione sugli organi più critici (colletto, inserzione di branche, biforcazioni).
L'analisi della chioma nel suo complesso (vigore, colore, densità della vegetazione) può dare un'idea dello stato di salute generale dell'albero; così come l'analisi delle branche e dei loro punti di attacco sul tronco (presenza di cicatrici, aree di corteccia necrotiche, fessure, inclusione di corteccia, costolature) può dare informazioni al ri

Interventi effettuati al fine di risanare la staticità a rischio
Gli interventi eseguiti sono stati:
- a seguito della valutazione visuale, sulle essenze
vegetali ritenute a rischio di staticità è stato effettuato un intervento di potatura di risanamento e ringiovanimento;
- si è provveduto ad eliminare tutte le alterazioni iperplastiche e i carpofori presenti sui rami. L'asportazione dei rami compromessi da infezioni crittogamiche o da altre cause, migliorando la staticità delle piante, consentirà di assicurare un'adeguata sicurezza nella fruibilità del parco;
- è stata suggerita l'eliminazione di tutti le branche con andamento orizzontale , al fine di ridurre i rischi di crolli e/o schianti degli stessi, considerata la loro lunghezza, il loro peso e la loro conseguente flessibilità;
- tutte le ferite da tagli di potatura, le cui dimensioni risultano superiori a 10 c
m, sono state opportunamente ricoperte con mastice cicatrizzante miscelato con anticrittogamici;
- tutte le piante sono state oggetto di un intervento fitosanitario per il controllo di insetti e crittogame.
Pianificazione degli interventi
Il metodo V.T.A. valuta fino a che punto l'albero ritenuto difettoso è maggiormente esposto a schianto rispetto ad un albero perfettamente sano. Allo scopo di minimizzare i danni inducibili dalle carie ed, in particolare, ovviare ai conseguenti rischi di pericolosi crolli, è sempre opportuno sottoporre le alberature a periodici monitoraggi sul loro stato sanitario, aumentando la frequenza di tali controlli sui soggetti che non offrono completa garanzia di stabilità.
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