Ragusa Sottosopra
n.2 del 07/04/2008
Rifatto il look a via Giusti e via Velardo
Biagio Lembo, ingegnere
La zona di S. Paolo fa parte di quella aggregazione urbanistica costituita dai quartieri Mocarda, S. Paolo e Fiumicello, destinata ad una fascia di popolazione di modeste condizioni economiche. La tipologia edilizia di aggregazione e il contesto della viabilità non è stata mai modificata, in quanto nata spontaneamente sulla base della morfologia del terreno disponibile, generalmente acclive, con zone di displuvio verso il torrente in fondovalle. Va sottolineato che questa parte eterogenea della vecchia Ragusa ricadeva fuori dalle mura, utilizzata dalla popolazione che seppe trovare le condizioni per abitare: la presenza d'acqua nel fondovalle, le buone caratteristiche del terreno e la vicinanza alle chiese Anime Sante del Purgatorio, San Filippo Neri e la modesta chiesa di San Paolo.
Il quartiere di S. Paolo si presenta con un fascino particolare, dato dal sistema aggregativo utilizzato; quasi tutte le tipologie edilizie sono su due livelli con blocchi squadrati o sbozzati di calcare tenero, orizzontalmente ottenuti me-diante volte lapidee e coperture a tetto protetto da incantucciato con cappa di gesso, il tutto a semplice partito architettonico. La presenza dominante del costone a strapiombo circoscrive tutto largo San Paolo con alla sommità da un lato la chiesa di Santa Maria delle Scale e dall'altro il convento del Carmine. Quest’ultimo era raggiunto grazie ad una saggia scalinata incisa nella roccia nei fianchi della collina che conduce direttamente sul pianoro di Piazza Carmine; lungo il suo percorso sono riconoscibili almeno due mulini azionati da un canale d'acqua ancora oggi presenti nella zona e malamente deviati nel torrente Santa Domenica.
Altra importante scalinata, all'altro estremo del quartiere, collegava direttamente Santa Ma-ria delle Scale con la Vecchia Cancelleria sino alla chiesa Anime Sante del Purgatorio con una deviazione verso Palazzo Cosentini, l'unico palazzo nobiliare di pregio presente nel quartiere. Percorrendo le varie stradine che si intersecano tra loro con scalinate si incontrano nei vari slarghi le fontanelle, centro di aggregazione della vita sociale di un tempo, varie importanti edicole votive, le fiuredde, a ricordare al passante distratto di offrire una preghiera o un fiore al santo protettore (quasi sempre la Sacra Famiglia). I lavori hanno interessato l'intero quartiere di San Paolo e più specificatamente il rifacimento ex novo della rete di smaltimento delle acque bianche, mentre la rete fognaria e idrica è stata tutta revisionata e realizzata nelle zone mancanti; particolare cura si è posta per la realizzazione dei nuovi allacci privati di entrambe le reti creando le condizioni indispensabili per il recupero delle abitazioni del quartiere. La rete delle acque bianche a monte di via Velardo è stata convogliata nel fognolo in galleria di largo S. Paolo attraverso la Discesa Canale, mentre la rimanente parte è stata collegata con il fognolo esistente di Salita Commendatore; analogamente si è proceduto per via Giusti, collegando in parte la rete con il fognolo in galleria di Largo S.Paolo e per la restante parte con il fognolo esistente di Piazza Repubblica.
Lungo le strade interessate all'intervento sono state realizzate delle caditoie in ferro collegate ai collettori principali. E' stata curata la rete della pubblica illuminazione, sostituendo là dove necessario tutti gli apparecchi di illuminazione con le relative armature. Per valorizzare scorci, slarghi o piccole emergenze architettoniche si sono utilizzati appositi apparecchi illuminanti come pali artistici e faretti incassati. Gli apparecchi di illuminazione e le armature da posare sono conformi a quelli previsti nel progetto di massima redatto dall'ufficio tecnico operativo ed approvato dalla Commissione Risana-mento Centri Storici. Come da progetto è stato eseguito lo svellimento delle varie pavimentazioni esistenti, con il recupero delle basole di calcare e l'acquisto di nuove basole simili per cromia e lavorazione per la parte mancante.
Di particolare interesse è stato l'intervento condotto nel primo tratto di via Velardo muovendosi da piazza della Repubblica. Infatti durante l'esecuzione dei lavori è stato rinvenuto l'antico selciato. La scelta è stata quella di tutelarlo e valorizzarlo per cui è stato recuperato, integrando le lacune, e restituendo così al sito il sapore suggestivo della memoria e del suo assetto originario.
Tutto questo ha comportato non solo una proroga dei tempi di lavoro ma anche una perizia di variante sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa.
In contemporanea dei lavori di rifacimento delle reti di sottosuolo di via Giusti si è provveduto anche a realizzare i lavori di metanizzazione per l'allaccio della varie utenze private alla rete cittadina. I disagi per i residenti sono stati minimizzati con la realizzazione per tutto il tempo del cantiere di opportuni camminamenti laterali protetti.
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