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Ragusa Sottosopra

n.3 del 09/06/2008

Lettere in Redazione

foto articoloEolico e non solo, guardando con attenzione a importanti e innovative realtà siciliane, come per esempio l’impianto di produzione di energia elettrica Kobold, istallato nello stretto di Messina che, sfruttando le correnti marine, genera energia elettrica. La stessa collegata alla rete elettrica nazionale fa di Messina la prima città al mondo a ricevere energia dal mare. A fronte di ciò, invece, in provincia di Ragusa si assiste ad una polemica sterile sul pro e contro la estrazione in Sicilia del gas dal sottosuolo da parte di un colosso industriale americano, la Panther Eureka. Sicuramente questo gas estrattivo è meno inquinante rispetto al petrolio, al carbon fossile, o il nucleare, ma appartiene allo stesso gruppo di energia non rinnovabile che ha periodi di formazione molto superiori a quelli di consumo attuale, pertanto è passibile prima o poi ad esaurirsi. La polemica a cui si è data vita nel territorio ibleo è speciosa perché molti amministratori tentano di ergersi a paladini del proprio comune, snobbando le energie del sottosuolo, e questo perché vi sono diverse alternative da sfruttare, anche se il prezzo del petrolio al barile continua ad essere alle stelle. Quando, però, queste energie non rinnovabili si esauriranno, cosa farà quello stesso sindaco che oggi si erge a tutore dell'impatto ambientale? In che modo riuscirà a spiegare ai suoi concittadini che non c'è energia per riscaldare le case in inverno o per raffreddarle quando in estate la temperatura raggiunge i 40° e più? Io mi chiedo, ma perché gli amministratori non si siedono attorno ad un tavolo, magari mettendo di lato millantati ardori campanilistici, e prendono viva coscienza che la Sicilia tutta, e in particolare il nostro territorio, gode di sole, vento, mare e anche di biomasse, risorse preziose per poter sperimentare forme di energia rinnovabile, selettive ed adattabili al proprio territorio. Chi amministra dovrebbe costruire un confronto, anziché dividersi sterilmente sul binomio “gas si o gas no”. Da tabelle statistiche, in Sicilia nel 2006 si è avuto un incremento di energia di circa lo 0,9% rispetto al precedente anno, e le proiezioni tendono sempre più a nuovi incrementi percentuali. Le continue emissioni di gas nell'atmosfera da parte di queste energie non rinnovabili hanno causato, negli ultimi anni, cambiamenti climatici in tutto il globo. La nostra bella isola può candidarsi per sfruttare le diverse forme di energia “Mareomotrice, Moto ondoso, Selvicultura, Talassotermica, Geotermica, Fotovoltaico, Eolico, Biomasse, Biogas, Termovalorizzatori etc” così da consegnare alle generazioni future, oltre a un mondo con una qualità di vita ancora accettabile, impianti in grado di produrre energia rinnovabile.
L'opportunità, fornitaci dal Parlamento Europeo, è troppo ghiotta per non essere presa in serissima considerazione dai nostri amministratori. Sono stati stanziati 3 miliardi di euro per le nostre isole, motivo più che valido perché gli amministratori iblei elaborino progetti unitari sull'energia rinnovabile, da presentare poi a Strasburgo per ottenere i finanziamenti. Se i progetti daranno i loro frutti, migliorando la qualità della vita dei nostri concittadini e scalando le posizioni delle classifiche che in questo momento ci vedono fortemente penalizzati, allora le istituzioni europee si impegneranno a finanziare un programma speciale. Da non sottovalutare, poi, la ricaduta che si avrebbe con la creazione di posti di lavoro, potenziamento dello sviluppo economico e incremento di flussi turistici. Il concreto traguardo sarà quando i nostri amministratori guarderanno alla comunità europea, magari abbattendo quelle distanze territoriali e cercando di creare un ponte non ideale ma reale. A Strasburgo ci sono rappresentanti siciliani da interpellare anche quando il territorio delle dodici terre reclama attenzione e soprattutto finanziamenti per concretizzare un piano ecocompatibile.
Qualcuno ha chiesto cosa ne pensano i cittadini sull'eolico, sulle discariche sature, sui progetti per ampliare questa o quella strada? Credo proprio di no. Perchè, allora, non si comincia a sentir di più chi vive ogni giorno nelle nostre realtà territoriali e magari riscontra ciò che va e ciò che invece va modificato o cassato. Non c'è bisogno di ricorrere a referendum per sapere ciò che pensano i cittadini, basta ascoltarli.
Salvatore Gariddi
Con la sua lettera inviata alla nostra redazione il signor Gariddi introduce un tema attualissimo e controverso, quello dell'energia: gas, eolico, fotovoltaico, biomasse…e via dicendo. Una materia che riguarda ogni uo-mo del mondo ed ogni angolo della terra. La nostra provincia è da tempo particolarmente coinvolta nel dibattito essendo al centro dell'interesse di società che hanno nei loro programmi pianificato la realizzazione di impianti eolici ed estrattivi.
Come sempre l'invito che rivolgiamo ai lettori è quello di esprimere il proprio punto di vista su problematiche rilevanti che possono riguardare il nostro territorio, come quella, appunto, indicata dal sig. Gariddi, inviando e-mail presso l'indirizzo elettronico
s.sopra@tin.it o scrivendo al seguente indirizzo:
Redazione
“Ragusa Sottosopra
Orizzonti”
presso Settore
Centri Storici
Piazza Pola
97100 Ragusa Ibla


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