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Ragusa Sottosopra

n.5 del 24/10/2008

La riqualificazione delle cortine edilizie del centro storico di Ragusa

Umbeto Rodonò, direttore Dip.Architettura e Urbanistica Università degli studi di Catania

foto articoloConclusi gli studi preliminari di supporto alla redazione del piano di settore per la riqualificazione delle cortine edilizie del centro storico di Ragusa. Lo studio, che si è basato su articolate indagini conoscitive e di mercato, individua alcuni criteri di scelta delle cromie e propone un ABACO per gli operatori del settore che indica le modalità di approccio e le soluzioni tecniche più corrette di intervento sulle facciate iblee.
Sono stati consegnati i risultati degli studi preliminari alla redazione del Piano del Colore di Ragusa secondo gli accordi definiti nel protocollo d'intesa stipulato tra l’Amministrazione Comunale, il Dipartimento di Architettura e Urbanistica (DAU) dell'Università degli Studi di Catania e l'azienda Boero-Brand Attiva di Genova.
L’idea di partenza dell'accordo nasce dalla volontà di interpretare i “piani del colore” quale ausilio fondamentale all'opera di amministratori e progettisti impegnati nelle opere di valorizzazione e tutela del costruito. Altre iniziative dello stesso tipo in passato si sono concentrate esclusivamente sul problema del “colore” delle finiture tradizionali perdendo di vista l'approccio più organico e critico dello studio delle finiture come insieme scelto di materie prime che contraddistinguono, con la loro matericità, un contesto geografico e culturale spesso molto ben definito.
La scelta di fondo operata dal gruppo di ricerca del DAU , costituito da chi scrive (responsabile scientifico del progetto), dall'ing. Rosa Caponetto (coordinatrice del gruppo di ricerca) e dagli ingegneri Salvatore Secondo, Giuseppe Luciano, Alessandro La Licata ed Elena Schembari, è stata quella di interpretare il piano non soltanto come schema/compendio da utilizzare per la definizione delle cromie, ovvero destinato unicamente al controllo e all’armonizzazione degli interventi sulle cortine degli edifici, ma di impostarlo come strumento per i tecnici ed i professionisti locali, consentendo di individuare le modalità di approccio e le più corrette soluzioni tecniche di intervento sulle facciate iblee.
Compito del gruppo di ricerca del DAU è stato quello di fornire all'amministrazione comunale di Ragusa gli strumenti per la redazione del piano.
Tale piano riguarda solo l’edilizia cosiddetta “minore”, escludendo gli edifici di particolare pregio storico-architettonico che, per le loro peculiarità, richiedono specifici progetti di intervento.
L’area di indagine dello studio presenta una specificità per il fatto che il comune di Ragusa comprende, come è noto, due diversi centri storici, uno di matrice più antica (Ragusa Ibla) stretto tra due valloni, ed uno più recente (Ragusa Superiore). Entrando nello specifico degli studi e dei lavori effettuati, l’indagine conoscitiva sul campo è stata preceduta da una ricerca storico-archivistica mirata al reperimento di informazioni sui materiali tradizionalmente utilizzati e sulle modalità di esecuzione delle finiture di facciata.
Contemporaneamente, si è proceduto ad una indagine di mercato al fine di valutare quali siano le possibilità offerte dall'industria per intervenire sulle finiture tradizionali utilizzando materiali che ripropongano, attualizzandola, quella cultura dell'uso delle materie prime che deve essere parte integrante del “progetto di conservazione”.
Questa indagine è legata all'esigenza di chiarire l'opportunità di riproporre i materiali tradizionali o piuttosto di optare per soluzioni innovative (in tutto o in parte), capaci di rispondere alle attuali esigenze prestazionali.
Le indagini di mercato hanno riguardato i materiali della tradizione ancora oggi cavabili nell'area iblea, i nuovi materiali proposti dal mercato delle costruzioni ed il confronto delle prestazioni tra i nuovi e i tradizionali materiali secondo la bibliografia corrente.
Propedeutica alla conoscenza dei materiali delle cortine edilizie, è stata condotta un'indagine conoscitiva degli edifici ricadenti all'interno di un'area pilota (costituita da 12 comparti, di cui 6 ricadenti in area UNESCO). Tale indagine è stata sviluppata attraverso la cofoto articolompilazione di schede sinottiche di rilevamento (compilate in situ) contenenti informazioni (oltre che sull'edificio, sulla sua ubicazione e sulla presunta epoca di costruzione) sulle caratteristiche e sullo stato di conservazione di intonaci, apparecchiatura lapidea di facciata, infissi e parti metalliche. E' stata inoltre evidenziata la presenza di eventuali targhe, iscrizioni, cavi, tubazioni, apparecchi di illuminazione, insegne, vetrine presenti nelle facciate.
I sopralluoghi effettuati presso le aree pilota unitamente alle indagini bibliografiche ed archivistiche, nonché alle indicazioni dei tecnici e delle maestranze locali, hanno consentito di individuare dettagliatamente i materiali tipici del centro storico (gli intonaci, le apparecchiature lapidee di facciata, le finiture, le superfici lignee e le parti metalliche).
Propedeuticamente alla redazione del piano si è proceduto pure al rilievo e alla restituzione geometrica delle cortine edilizie poste all'interno delle aree pilota tramite la realizzazione di fotopiani digitali e con la tecnica della fotogrammetria bidimensionale.
Il rilievo delle cromie è stato eseguito dai tecnici del Settore Sviluppo Linea Edilizia della Boero Bartolomeo S.p.A. Brand Attiva, mediante il prelievo di porzioni di intonaco per successive analisi sulla stratificazione del colore, l’utilizzo di apparecchiature spettrofotometriche ed il confronto visivo con atlanti colorimetrici.
La riproduzione delle tinte rilevate, eseguita presso il Centro del Colore dell’Azien-da, ed una conseguente verifica in loco, sono state il punto di partenza per l'identificazione delle cromie tipiche dell'ambito e la conseguente scelta finale (dettata da una sintesi critica) dei colori che sono stati inseriti nella Cartella Colore. I risultati di questa attività sono stati curati dal gruppo Boero Bartolomeo s.p.a. Al fine di identificare la composizione delle malte esistenti e individuare le corrette metodologie di intervento per il recupero degli edifici, sono stati prelevati alcuni campioni di intonaco per la successiva analisi stratigrafica presso il Centro Diagnostica e Analisi dei Supporti della Boero Bartolomeo S.p.A. Brand Attiva.
Sono state infine condotte (presso il La.T.Pr.E. del DAU) alcune prove di caratterizzazione dei materiali lapidei per la valutazione della durabilità dei sistemi di protezione dell'apparecchiatura lapidea delle facciate ragusane.
Più precisamente sono state svolte in laboratorio ed in esterno prove di durabilità sui due tipi di materiale lapideo più ricorrente (calcare e calcare bituminoso) prevedendo diversi tipi di protettivi (tradizionali e non). Sulla base della bibliografia corrente, delle indagini di mercato e delle sperimentazioni condotte presso i nostri laboratori è stato possibile individuare e confrontare alcune soluzioni di intervento sui materiali delle cortine ragusane. Per fornire ai professionisti le indicazioni sulle tecniche e sulle modalità di intervento è stato redatto un abaco. Specificatamente per gli intonaci le indicazioni riguardano i diversi sistemi di preconsolidamento, trattamento biocida, pulitura, asportazione parziale di tinte e pitture, asportazione totale di tinte e pitture, riparazione di lacune, esecuzione di tonachino di regolarizzazione, consolidamento, tinteggiatura, scialbatura, velatura. Per il materiale lapideo le soluzioni d'in-tervento sono inerenti ai diversi sistemi di eliminazione di biodeteriogeni e piante infestanti, preconsolidamento, pulitura, sigillatura di fessurazioni, tassellatura di parti distaccate, trattamenti protettivi. Per ciascuno di questi interventi sono state specificate le fasi esecutive, i dosaggi, gli accorgimenti finalizzati a garantire una buona qualità di esecuzione, i vantaggi e gli svantaggi.
Infine, allo scopo di definire le linee guida del Piano del Colore di Ragusa, sono stati sintetizzati alcuni criteri di scelta delle cromie desunti attraverso un'analisi critica delle esperienze relative ai piani del colore redatti in altre città. Sarà cura del Settore Centri Storici di Ragusa redigere le Norme Tecniche di Attuazione.

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