Ragusa Sottosopra
n.5 del 24/10/2008
Energie Alternative
salvatore Cariddi, Consigliere Assemblea ASI di Ragusa
Nel panorama delle attività di ricerca si affacciano nuove proposte come le celle a combustione. Temi che sono al centro dell'attenzione del tavolo istituito presso l'Asi di Ragusa per studiare le energie rinnovabili da impiegare per l'insediamento del parco eco-industriale
Il futuro delle energie alternative non sono né l'eolico né il fotovoltaico, bensì le attività di ricerca strategiche in linea con la politica energetica europea come:
riduzione dei gas di scarico Progetto “Carbon Capture and storage” (C.C.S), “Misura proposta dalla C.E. nella lotta al cambiamento climatico che inserisce la direttiva sullo stoccaggio geologico della C02”;
incremento della efficienza del sistema energetico “Impiego delle Celle a Combustione o Fuell Cell”;
diversificazione delle fonti energetiche.
Si tratta di importanti passi avanti compiuti da studiosi e tecnici dell’ambiente, che aprono ulteriori possibilità di approfondimento e potrebbero offrire nuovi scenari di crescita e di salvaguardia am-bientale, andando anche oltre l'eolico e il fotovoltaico, che attualmente risultano le forme di energia alternativa più gettonate. Tra l'altro di questi due ultimi sistemi si è anche occupato il tavolo tecnico che è stato istituito all'Asi di Ragusa, con l'intento di studiare quali le energie rinnovabili da sfruttare per questi nuovi insediamenti, anche in vista della realizzazione del parco eco-industriale sull'altopiano di Contrada Pizzillo (nella foto in alto la sua localizzazione), che risulterà tra i pochi casi di nuovo sviluppo industriale artigianale eco-compatibile in Sicilia. Le due fonti energetiche più conosciute e più comuni sono, come dicevamo, l’eolico e il fotovoltaico, ma in entrambi i casi diverse sono le questioni sollevate, dall'impatto ambientale ai disturbi che possono essere causati dalla migrazione degli uccelli e ancora il rumore, forse, delle turbine. Si è anche proposto il minieolico che ha un minor impatto ambientale, ma ha anche una resa inferiore, dato che a 18/20 metri di altezza la velocità del vento intercettata, dicono gli esperti, non garantisce una buona resa rispetto all'investimento iniziale, oltre a dover mettere in conto la non produttività dell'impianto nei giorni non ventosi.
Il fotovoltaico ha i suoi limiti, con un costo maggiore ri-spetto all'eolico, ed ha una resa piuttosto bassa, pari al 7-9% e il limite maggiore è che durante le ore notturne o quando il cielo è nuvoloso non produce corrente.
Le nuove energie alternative, invece, portano a impiegare nuove tecnologie come le celle a combustione. In Sicilia, in provincia di Messina, c'è l'Istituto di ricerche sui metodi e processi chimici per la trasformazione e l’accumulo di energie che le produce .
Le celle a combustione sono basate su reazioni elettrochimiche invece che su processi termo-fluidi-dinamici; in pratica in una cella dove è presente una particolare membrana, facendo reagire idrogeno e ossigeno, si avrà formazione di acqua, energia e calore (cogenerazione).
Un impianto di questo tipo con annesso idrogenodotto, primo al mondo, è stato inaugurato di recente a S. Zeno, zona industriale orafa di Arezzo. La realizzazione di questo impianto sotterraneo è stata possibile con un partenariato pubblico e privato tra la Regione Toscana, la provincia regionale e il comune di Arezzo, con consorzi e associazioni industriali e artigianali, ed ancora con un’azienda che costruisce celle a combustione. L'idrogenodotto porta ap-punto H2 ad un laboratorio dedicato alle energie rinnovabili equipaggiato con 2 Fuell Cell e con un impianto fotovoltaico che serve a produrre H2 dall'elettrolisi dell'acqua.
Le celle ad H2 possono utilizzare una vasta gamma di combustibili comprese le bio masse e i residui dell'industria olivicola e vinicola o gas da discarica. Alla luce di queste nuove considerazioni le celle a combustione sembrano essere il miglior sistema per la produzione di energia elettrica e il loro rendimento si attesta intorno al 50% rispetto all’8-9% dell’eolico o fotovoltaico; questo significa che l'energia prodotta rispetto al combustibile costa la metà ed è esente da emissioni inquinanti.
Infine come sottoprodotto si ottiene acqua calda che può essere usata per scopi civili o industriali (teleriscaldamento). Lo scopo è di affrancarsi dall'utilizzo dei prodotti petroliferi, ed in particolare dagli umori degli stati produttori. La novità è che questo tipo di celle può essere montato anche nelle macchine in sostituzione del motore; anche in questo caso il progetto da parte di alcune case automobilistiche, compresa la FIAT, è in fase avanzata.
A questo punto, dovrebbero essere i rappresentanti istituzionali ad avere la giusta lungimiranza, magari recependo le istanze e proposte di tavoli tecnici, per guardare avanti e fornire i dovuti sostegni a tutto ciò che è competitivo, ma soprattutto può essere considerato uno strumento utile alla salvaguardia ambientale.
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