Ragusa Sottosopra - Anno XII - N° 4
Fotografia
Ragusa Foto Festival
La città protagonista con i migliori fotografi siciliani a confrontoDedicata al grande fotografo ed editore Enzo Sellerio, la prima edizione di Ragusa Foto Festival ha sorpreso positivamente il
pubblico, i partecipanti, gli organizzatori. Per tre giorni (dal 29 giugno al 1° luglio) le opere di grandi autori (Giovanni
Chiaramonte, Gianni Cipriano, Alfredo D’Amato, Tano D’Amico, Fausto Giaccone, Giuseppe Leone, Mimì Mollica e Shobha) hanno
dato vita ad un appassionante confronto sull’arte della fotografia, i suoi codici, la sua evoluzione tecnologica, nei luoghi
più suggestivi del barocco ragusano. La chiesa di San Vincenzo Ferreri, la chiesa di Santa Teresa e Palazzo Cosentini (che ha ospitato le 10 mostre fotografiche fino al 15 luglio) sono stati contenitori perfetti per un evento unico nel mezzogiorno
d’Italia.
Molto partecipate sono state le letture portfolio; tantissimi giovani appassionati hanno potuto presentare i loro
lavori e confrontarsi con famosi maestri come Emilio D’Itri, direttore di “Officine Fotografiche” e del festival
“Fotoleggendo” di Roma, Tiziana Faraoni, photo editor (l’Espresso), Maurizio Garofalo, art director e photo editor (oltre che
direttore artistico di “Ragusa Foto Festival”), Roberto Mutti, docente e critico della fotografia (La Repubblica), Eva Zamboni
photo editor, Mario Dondero, fotografo. La manifestazione, sostenuta dall’amministrazione comunale, durante gli incontri ed i
dibattiti tenuti da Maurizio Garofalo, Giovanni Chiaramonte, Gianni Cipriano, Alfredo D’Amato e Mimì Mollica, ha offerto molti spunti di riflessione e di confronto sulla professione di fotografo, sulla formazione e l’etica del mestiere, sulla
narrazione fotografica. A vincere i due premi assegnati dalla giuria al termine delle letture sono stati Simone Sapienza con
“Gente misteriosa” (Premio “Miglior Portfolio”) e Melissa Carnemolla con “Assilem” (Premio “Giovane Talento”). Entrambi
parteciperanno alla prossima edizione del festival. La giuria, inoltre, ha deciso all’unanimità di assegnare una mensione a
Domenico Cipollini per il lavoro “ANAS”.
Ideatrice del festival, realizzato dall’associazione “Antiruggine” con la direzione artistica di Maurizio Garofalo, è la giornalista Stefania Paxia (ragusana, ma vive e lavora a Milano), entusiasta e già proiettata al prossimo anno per la seconda edizione. L’abbiamo invitata a parlarci del festival.
Dott.ssa Paxia, l’ideazione di questo festival per Ragusa è un atto d’amore per la sua città. Ci racconti la genesi di questa iniziativa, che ha avuto il sostegno dell’amministrazione comunale
Tutto è cominciato a Milano in occasione della Laurea honoris causa a Mario Dondero, uno dei padri del fotogiornalismo.
Un “ragazzo” di 83 anni, vero gentleman della fotografia italiana. Quel giorno all’Accademia di
Brera, oltre me e Maurizio Garofalo, amico e direttore artistico di questo straordinario debutto di Ragusa Foto Festival,
c’erano tantissimi fotografi venuti un po’ da tutta Europa per festeggiare Dondero. Mi sono subito innamorata di
quell’atmosfera, di quella complicità affettuosa e professionale che trapelava dai loro sorrisi e dal fatto di condividere
l’amore per la fotografia e l'amicizia con un grande fotografo come Dondero. Molti di loro, sentendo il mio evidente accento
siciliano, nonostante dieci anni lontano da Ragusa, fecero subito i complimenti alla nostra Sicilia per l’alto numero di grandi
professionisti di fama internazionale che ha sfornato e continua a produrre (Giovanni Chiaramonte, uno dei protagonisti della
rassegna, chiacchierando, mi ha detto che senza la Sicilia, dove è onnipresente la dimensione umana della vita, non sarebbe mai diventato fotografo). E’ stato un attimo, quindi, mettere su carta il progetto di Ragusa Foto
Festival. Devo dire che la seconda coincidenza determinante è stata quella d’incontrare, casualmente nel gennaio scorso, il
sindaco Nello Dipasquale al quale raccontai, con enorme orgoglio siculo, l’episodio di Mario Dondero e dell’idea di organizzare un festival della fotografia a Ragusa. Il sindaco sposò subito l’idea e, malgrado le difficoltà del periodo, gli assicurai che
non aveva più nessuna possibilità di tirarsi indietro! Certo l’esperienza milanese mi ha insegnato molto anche in questo
settore dell’organizzazione dei grandi eventi. E soprattutto ho fatto esperienza della sinergia tra istituzioni e privati,
ormai fondamentale, per la rinascita e il rilancio del territorio. Questo Festival ne è stato un esempio: mettendo insieme
pubblico e privato si è realizzata una manifestazione di altissimo livello culturale che è servita a far scoprire a tantissima
gente questo scorcio seducente di Sicilia. Sono occasioni fondamentali per far riscoprire la bellezza dei nostri luoghi,
avviare un prezioso passa-parola e portare nuovi consumatori culturali a ripetere l’esperienza nel corso degli anni. Viviamo un momento di forte crisi strutturale e la cultura e la valorizzazione dell’identità territoriale devono far parte in modo
incisivo delle politiche economiche locali, oltre che nazionali. Ragusa Foto Festival è un caso straordinario di impresa
culturale in grado di creare una base organizzativa e di indirizzo strategico non solo per il caso specifico della Fotografia,
ma per l’intero settore culturale locale. Uno strumento ingegnoso per la promozione del nostro territorio e soprattutto per la
sua rivitalizzazione: per svegliare, provocare, sviluppare, aguzzare la curiosità dei potenziali
spettatori locali e soprattutto esterni.
Le letture portfolio e le mostre hanno avuto un grosso successo. Ve lo aspettavate?
La più grande soddisfazione che abbiamo avuto per questa prima edizione è stata la partecipazione di tantissime persone,
non soltanto per ammirare le mostre ma anche per la voglia di incontrare esperti del settore e ricevere consigli e pareri
preziosi. Francamente considerati i professionisti e i lettori critici che vi hanno preso parte, sia io sia Maurizio Garofalo
non avevamo nessun dubbio sulla qualità della manifestazione: le mostre, esposte in una prestigiosa location come Palazzo
Cosentini, tutte di ottima qualità e disposte con sapienza; gli incontri sono stati pensati per rispondere alle esigenze del
pubblico soprattutto più giovane. Piuttosto ci preoccupava il riscontro del pubblico. E devo dire che per essere una
“prima”, Ragusa Foto Festival ha superato di molto le previsioni.
Quali sono stati gli aspetti della fotografia affrontati in questa prima edizione che hanno suscitato maggiore
interesse?
Il nostro obiettivo è stato soprattutto quello di dare la possibilità a tanti appassionati di potersi confrontare con
esperti del settore, normalmente irraggiungibili. Ed è stato questo, infatti, l’elemento che ha generato l’interesse e la
partecipazione di molti. Basta pensare che i due giovani premiati sono stati selezionati fra gli oltre 180 lavori presentati alle letture portfolio. Mi ha lusingato molto il giudizio di Roberto Mutti, uno dei lettori critici della rassegna, il quale oltre a
complimentarsi per l’accurata preparazione della manifestazione che ha consentito un risultato sorprendente, ha evidenziato
l’alta qualità che ha caratterizzato la maggior parte dei lavori visionati, attestata anche dai giudizi positivi degli altri
critici delle letture portfolio.
Ha già qualche coordinata per il prossimo appuntamento?
Dopo un inizio così appassionante adesso lavoreremo per il rafforzamento dell’identità stessa della manifestazione.
Ovviamente l’attenzione si pone sempre su nuovi talenti. Si confermano, infatti, il premio “Giovane Talento” e “Miglior
Portfolio”. Ci sono naturalmente ancora molte cose da definire, per esempio il tema, perché più si diventa “grandi” più bisogna
interrogarsi su come costruire l’evento in modo che costituisca un’enorme cassa di risonanza per la fotografia e che sia anche
un’occasione per promuovere la nostra incantevole Ragusa. Il Festival, comunque, si propone di lavorare su pochi progetti,
estremamente mirati e curati. Pensiamo anche di avere una serie di ospiti stranieri e d’invitare qualcuno dei partner del
circuito dei Festival europei (Parigi, Mosca, Vienna, Berlino, Bratislava) per farci conoscere. Ci vediamo il prossimo giugno…
Autore: Faustina Morgante
Chiesa S.Teresa:sede di alcuni incontri della manifestazione
Auditorium Chiesa S.Teresa - Il saluto del Sindaco Dipasquale
Auditorium Chiesa S.Teresa - Presentazione inaugurale del festival
Stefania Paxia con Maurizio Garofalo
M.Garofalo illustra alcuni esempi di mancata etica professionale
Chiesa S.Vincenzo Ferreri - Letture portfolio
Chiesa S.Vincenzo Ferreri - Letture portfolio
Palazzo Cosentini sede delle 10 mostre del Festival
Mostra Leone
Mostra Verga
Mostra Cipriano
Mostra D'Amico
Mostra Sellerio
S.Paxia con la vincitrice del premio "Giovane Talento" Melissa Carnemolla
Mostra Mollica
Mostra Shobha
Commissione Risanamento Centri Storici:
Opinioni a confronto:
Pianificazione:
Ricorrenze:
Protezione Civile:
Ragusani illustri:
Iniziative pedagogiche:
Il documentario:
Fotografia:
Aggiungi questo link su: