 
        
        
  I monumenti del tardo barocco di Ragusa
I 18 monumenti riconosciuti dall'UNESCO
Chiesa di San Filippo Neri
 
								 La chiesa sorse nel 1636, pochi anni dopo la canonizzazione di San Filippo Neri
 La chiesa sorse nel 1636, pochi anni dopo la canonizzazione di San Filippo Neri
					   
				      (1622), per iniziativa della Confraternita a lui intitolata, con il cospicuo contributo della famiglia Schininà.
								 Non 
								riporto' danni dal terremoto e venne probabilmente ampliata tra il 1738 e il 1740.
								
								Alcuni anni dopo, precisamente nel 1761, subì un ulteriore intervento di ristrutturazione con l'elevazione dei prospetti 
								laterali, l'apertura delle grandi finestre e la costruzione della volta, in sostituzione del soffitto in legno. 
					
					Il prospetto, molto semplice, si affaccia su un piccolo sagrato recintato ed è
 
        (1622), per iniziativa della Confraternita a lui intitolata, con il cospicuo contributo della famiglia Schininà.
								 Non 
								riporto' danni dal terremoto e venne probabilmente ampliata tra il 1738 e il 1740.
								
								Alcuni anni dopo, precisamente nel 1761, subì un ulteriore intervento di ristrutturazione con l'elevazione dei prospetti 
								laterali, l'apertura delle grandi finestre e la costruzione della volta, in sostituzione del soffitto in legno. 
					
					Il prospetto, molto semplice, si affaccia su un piccolo sagrato recintato ed è 
					   
				     impreziosito dal portone d'ingresso, incorniciato da due colonne lisce con capitello 	
								corinzio	che reggono la trabeazione col fregio decorato a motivi vegetali.
 impreziosito dal portone d'ingresso, incorniciato da due colonne lisce con capitello 	
								corinzio	che reggono la trabeazione col fregio decorato a motivi vegetali.
								
Sopra il portone si apre una finestra affiancata da due belle volute in pietra e sormontata da una cornice 
								aggettante su cui poggiano altre due volute. 
				
					L'interno ad aula, con una cappella sul lato destro, fu rimaneggiato alla fine dell'ottocento per cui risulta poco 
					agevole coglierne l'originario aspetto.
					
Esso risulta leggibile, invece, nella cappella laterale che, oltre al dipinto 
					raffigurante la Presentazione al Tempio della Vergine Maria risalente al XVII secolo, ed all'altare, rivestito di vetri 
					dipinti ad imitazione del marmo, presenta ancora l'originario pavimento settecentesco 
					in pietra calcarea bianca con intarsi geometrici in pietra pece.
					
I testi e le immagini sono state estratte dal libro: "I Monumenti del Tardo Barocco di Ragusa"
					   
per gentile concessione della T.N.G. srl - NONSOLOGRAFICA.
								
Le foto sono di Francesco e Stefano Blancato, i testi di Giuseppe Antoci I diritti di autore sulle immagini 
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