Ragusa Sottosopra - Anno XII - N° 3
L'Editoriale
di Nello Dipasquale
I numeri sono allarmanti. Parliamo dei tagli dei trasferimenti statali agli enti locali. Per Ragusa si tratta di 4.542.742 euro
in meno. Se nel 2011 sono stati trasferiti al nostro comune € 15.571.151 (ed era un importo già ridimensionato rispetto a quello del 2010 che ammontava a 18.246.689 euro), l’assegnazione delle risorse per il 2012 assomma a € 11.028.408. Un ennesimo
“taglio lineare” agli enti locali che (inascoltati) subiscono gli effetti più drammatici della crisi economica già da diversi
anni. La nuova tassa sulla casa (l’IMU – Imposta Municipale) è disciplinata in modo tale da costringere i comuni ad assumere il
ruolo di “esattori” dello Stato perché questa tassa di “municipale” ha ben poco: il gettito stimato per l’anno in corso dell’IMU per Ragusa ammonta a € 11.592.897, di cui circa 2 milioni per la prima casa e circa 9 milioni e mezzo per gli altri fabbricati.
Questo ultimo importo rappresenta il 50% del gettito per gli altri fabbricati, gli altri 9 milioni e mezzo dovranno essere
trasferiti allo Stato.
Abbiamo in più occasioni rimarcato la miopia degli ultimi governi, che hanno saputo solo sottrarre in maniera
indiscriminata risorse agli enti locali, senza provare a ideare ricette alternative per dare risposte efficaci ai reali bisogni
ed esigenze dei territori, e quindi dell’intero paese, in una situazione sociale ed economica così grave. Hanno forse deciso di far morire i comuni che sono i primi avamposti a cui le persone in carne ed ossa si rivolgono per chiedere servizi e garanzie?
Milioni e milioni di euro sottratti ai comuni spezzano solo le gambe. In tempi non sospetti e meno pressanti, come amministrazione abbiamo già operato delle scelte di contenimento della spesa. Abbiamo rinunciato alle “auto blu” da molti anni, paghiamo come amministratori personalmente i costi delle missioni, abbiamo quasi dimezzato i componenti della giunta che da 10 sono passati a
6, abbiamo cancellato le circoscrizioni e lo scorso mese abbiamo stabilito un taglio del 26% alle indennità di sindaco e
assessori (personalmente ho anche rinunciato già da mesi a parte dell’indennità in favore della Caritas) e prodotto un atto di
indirizzo con il quale si indica di tagliare il 25% del salario accessorio dei dirigenti al prossimo rinnovo contrattuale. Sono esempi reali e tangibili che stridono fortemente, e purtroppo vergognosamente, con quello che succede a livello regionale e
nazionale: chiacchere su chiacchere. Non è stato ancora prodotto un atto per tagliare parlamentari, per ridurre i costi della
politica, per eliminare privilegi, per riformare la legge elettorale. Credo che l’insofferenza ed una profonda preoccupazione
attraversi gli animi di tutti i cittadini in un momento davvero difficile e confuso, in cui nessuno tra quelli che hanno
responsabilità pubbliche può permettersi di non “dare esempio”.
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